Anche il presidente della Camera, Laura Boldrini, è finita nel “mirino” di Beppe Grillo. Il blogger genovese ha dedicato ieri alla terza carica dello Stato un mini-post particolarmente pepato invitandola a documentarsi meglio sui dettami della Carta costituzionale.
“La Boldrini, ‘nominata’ alla Camera per grazia di Vendola, entrata in Parlamento grazie alla coalizione farlocca con il pdmenoelle, subito rinnegata (a parole) per occupare le poltrone dovute all’opposizione, eletta presidente della Camera a tavolino in una notte, ha un piccolo problema”. E’ questo l‘incipit dell’intervento che Beppe Grillo ha riservato ieri alla presidente della Camera. “Non legge le mie dichiarazioni prima di parlare o, cosa più grave – ha rincarato il “megafono” del Movimento 5 Stelle – non è in grado di capirle. Nel mio intervento ho denunciato che da vent’anni il Parlamento viene spogliato dei suoi poteri, sanciti dalla Costituzione, senza che nessun partito abbia da ridire”.
“Un Parlamento di ‘nominati’ dai partiti, non di votati dai cittadini, il cui potere di legiferare – ha denunciato Beppe Grillo – è stato di fatto trasferito al governo con i decreti legge, un Parlamento neppure messo in grado di sfiduciare il governo, come è stato per Berlusconi e Monti, e che prende ordini dai partiti. Questo è il Parlamento oggi. Negarlo è negare la realtà – ha evidenziato il blogger – Studi la Costituzione, cara Boldrini, e la legga attentamente prima di commentare le mie parole a uso suo e dei partiti. Il M5S vuole da sempre la centralità del Parlamento. Il resto sono balle”.
Ma cosa ha provocato una reazione così indispettita? Il commento di Laura Boldrini all’intervento pubblicato lo scorso 7 giugno sul blog di Grillo, in cui l’ex comico aveva definito il Parlamento “una scatola di tonno vuota“. “Le dichiarazioni di Beppe Grillo, scomposte e offensive – aveva dichiarato il presidente della Camera – tendono di nuovo a colpire il Parlamento e quindi la democrazia. Sono dannose per il Paese, per la sua immagine all’estero, per chi lavora a rinnovare le istituzioni rendendole più sobrie, efficaci e trasparenti e per gli stessi deputati del gruppo M5S – aveva osservato la Boldrini – presenti con grande impegno nell’attività della Camera“.