I rapporti tra Umberto Bossi e Roberto Maroni sembrano essersi irrimediabilmente logorati. Dopo le accuse di “tradimento” da parte del Senatur, il segretario federale della Lega ha concesso un’intervista a Sky Tg24, nel corso della quale ha rimarcato l’intenzione di non tornare indietro e di affidare la guida del partito a un giovane.
“L’accusa di tradimento che mi ha rivolto Bossi? Mi ha fatto sorridere”: è quanto ha dichiarato ieri Roberto Maroni rispondendo alla giornalista Maria Latella nel corso della trasmissione L’intervista. Un sorriso presumibilmente amaro, che potrebbe far scorrere i titoli di coda su una “collaborazione” che ha portato il movimento padano ad affermarsi negli anni a livello nazionale. “Bossi l’ha detto chiaramente: vuole tornare a fare il segretario della Lega – ha spiegato Maroni – ma adesso il segretario sono io, punto. Il prossimo congresso eleggerà il nuovo segretario e sarà un giovane”.
Una porta inequivocabilmente chiusa in faccia al Senatur, che dovrà abituarsi all’idea (secondo il Maroni-pensiero) di non poter mai più guidare il Carroccio. E interpellato sul governo Letta, il governatore della Lombardia ha tradito grande scetticismo. “Durerà al massimo fino ai primi mesi dell’anno prossimo“, ha vaticinato Maroni, che ha stabilito un rapporto diretto tra la sopravvivenza dell’esecutivo e le vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi. “Io sento commenti politici che fanno riferimento alle scadenze delle sentenze di Berlusconi – ha dichiarato il segretario della Lega – Mi auguro che il governo italiano abbia ambizioni più alte che non quella di seguire la sorte processuale di Silvio Berlusconi, ma certamente influiranno pesantemente. E questo – ha concluso Maroni – denota la debolezza del governo”.