In una contemporaneità sempre più immersa nelle nuove tecnologie, anche nel campo dell’arte, una parentesi come quella creata allo Spazio Álvaro Siza del Giardino delle Vergini, all’Arsenale di Venezia, rappresenta una preziosa parentesi che unisce due mondi apparentemente lontani. La Biennale di Venezia ha organizzato un programma di Meetings on Art che si svolgerà durante la 55. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia e tra gli appuntamenti da non perdere c’è FÉN: opera in ferro, legno, fieno e parole, realizzata da Marco Paolini.
Appena si entra nello spazio raccolto creato nel verde i sensi vengono subito colpiti da un profumo per molti, purtroppo, sconosciuto: quello del fieno che evoca un passato fatto di lavoro, fatica e vita a stretto contatto con la terra. L’installazione presenta un mappamondo di utensili e fieno accanto al quale prendono vita le storie narrate da Paolini, e dove ci si può fermare a riflettere un paio di minuti pensando ai rapidi cambiamenti della società che hanno modificato non solo il paesaggio, ma anche lo stile di vita.
L’importanza della memoria anima le parole dell’interazione tra l’artista e i visitatori che si riavvicinano a una dimensione spesso dimenticata, fin dal semplice atto di sedersi su quel fieno ricco di significato. Tassello dopo tassello, il progetto di creare un sillabario formato da storie di uomini di scienza e di fatica, di utensili e lavoro manuale prenderà forma.
In una Venezia che apre le porte a tutto il mondo per esporre la realtà contemporanea attraverso l’arte è affascinante ritagliarsi un’ora di tempo per ascoltare, seduti per terra come facevano i nostri antenati, nonni e genitori, il racconto delle grandi scoperte scientifiche e di tragiche realtà come quella della pellagra, drammatico effetto collaterale di povertà e sacrifici. Dal sudore sui campi agli occhi rivolti alle stelle, la narrazione di Marco Paolini ha il potere di recuperare la tradizione della cultura orale, essenziale per insegnare e trasmettere esperienze dal volto umano, senza i freddi filtri dei nuovi mezzi di comunicazione.
Utensili, fieno e un mappamondo; una combinazione che potrebbe apparire strana. E’ stato Alcide Cervi, un nobile contadino nato nel 1875, a ispirare l’opera: “aveva sette figli maschi a cui, per insegnare che il pezzo di terra che aravamo è solo una parte del tutto, e che a quel tutto apparteniamo, aveva fissato sul tappo del radiatore del trattore un piccolo mappamondo di latta.
C’è in quel gesto il senso di tutto ciò che voglio narrare, intorno al secondo principio della termodinamica e alla necessità di opporsi al degrado facendo della manutenzione una forma di resistenza“, spiega Marco Paolini.
Una lezione preziosa anche al giorno d’oggi, in cui riscoprire le radici per raccontare la società diventa un atto d’amore nei confronti delle future generazioni, di chi ci ha preceduti su questa Terra e noi stessi.
CALENDARIO DEI MEETINGS ON ART – FÉN
martedì 18 giugno ore 16:00
sabato 29 giugno ore 11:00
domenica 7 luglio ore 11:00
giovedì 18 luglio ore 11:00
martedì 30 luglio ore 11:00
mercoledì 7 agosto ore 11:00
domenica 18 agosto ore 11:00
giovedì 29 agosto ore 11:00
sabato 7 settembre ore 11:00
mercoledì 18 settembre ore 11:00
Per informazioni: www.labiennale.org