M5S: Gambaro a giudizio: E Grillo torna ad attaccare la Rai

Adele Gambaro

 

La “bomba” detonata qualche giorno fa dalla senatrice 5 Stelle Adele Gambero (“Il problema del movimento è Beppe Grillo) continua a “brillare”. La cittadina entrata in Parlamento e il blogger genovese si sono rimpallati dichiarazioni al vetriolo acuendo la tensione all’interno del movimento. Che ha deciso di rimettere ogni decisione a lunedì prossimo, quando si riunirà in un’assemblea congiunta. Ma le speranze che la Gambaro rimanga una cittadina 5 Stelle si fanno sempre più deboli.

In una nota diffusa ieri dall’ex capogruppo al Senato, Vito Crimi, e dal suo successore, Nicola Morra, è apparso evidente a tutti quale sia l’orientamento generale. “La cittadina-senatrice Gambaro, con le sue ripetute dichiarazioni ai media, esclusivamente a titolo personale, nelle quali ha esternato analisi politiche attaccando Beppe Grillo e attribuendo allo stesso gli esiti dei risultati elettorali – hanno osservato – ha messo in atto un’azione lesiva dell’immagine e dell’attività del Movimento 5 Stelle”.

“La stessa (Gambaro, ndr) – hanno continuato Crimi e Morra – in occasione delle Parlamentarie, aveva promesso che nel caso di disaccordo con la linea del Movimento 5 Stelle, avrebbe dato le sue dimissioni dal ParlamentoSpiace che invitare alla coerenza e al rispetto del patto elettorale sul quale si fonda ogni responsabilità politica nei confronti dei cittadini, sia per alcuni così impegnativo da rispettare”. Da qui la decisione finale: “L’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle – hanno annunciato i senatori – è convocata per lunedì pomeriggio per valutare la proposta di cessazione dell’appartenenza (della senatrice, ndr) al gruppo parlamentare, da sottoporre successivamente al voto decisivo della rete, cui spetta l’ultima parola”. 

In attesa del “giudizio”, Beppe Grillo ha scelto di dirottare altrove la sua attenzione e in post pubblicato ieri sul suo blog è tonato a sparare a a zero sulla Rai“La cosiddetta televisione pubblica è in realtà proprietà dei partiti – ha scritto l’animatore del M5S – Propaganda gratis a spese di chi paga il canone e di tutti i contribuenti che hanno ripianato la perdita di 200 milioni di euro del 2012. Senza questa Rai, i partiti si estinguerebbero in una settimana. Le palle raccontate dai loro galoppini a tutte le ore – ha rincarato l’ex comico – non infetterebbero più le menti degli italiani”.

E per rendere più esplicito il messaggio, il blogger ha rinnovato la sua invettiva contro gli operatori dell’informazione: “Ogni giornalista che si rispetti ha il suo partito di riferimento, la sua stella polare – ha annotato Grillo – Se lavori in Rai non puoi essere un giornalista libero e se sei un giornalista libero non puoi lavorare in Rai. La Rai è, di fatto, un finanziamento occulto ai partiti che la usano come strumento di consenso. Se la usano, allora se la paghino. Perché un cittadino deve sorbirsi i sermoni pro pdmenoelle di Fazio, Floris, Berlinguer o quelli pro pdl di Vespa – ha concluso il “megafono” del Movimento 5 Stelle – e doverli pure pagare”.