Gasparri: Se Berlusconi interdetto, ci dimettiamo tutti

Berlusconi

 

Sono ore cariche di attesa quelle che separano dalla decisione della Consulta. I giudici della Corte costituzionale devono pronunciarsi sulla validità del “legittimo impedimento” che i difensori dell’ex premier Silvio Berlusconi hanno avanzato nel corso del processo Mediaset.

La condanna emessa nei confronti del Cavaliere è particolarmente pesante (4 anni di reclusione e 5 di interdizione dai pubblici uffici), per questo i suoi legali e tutti i suoi supporter rimettono ogni speranza nella decisione dell’alta corte. Se il “legittimo impedimento” dovesse essere rigettato, Silvio Berlusconi potrebbe, infatti, essere costretto a congedarsi definitivamente dalla scena politico-istituzionale del Paese. Un’ipotesi che fa tremare i polsi ai suoi “aficionados”, come Maurizio Gasparri“Se ci fosse un sistematico massacro giudiziario nei confronti di Berlusconi – ha annunciato oggi nel corso di una trasmissione radiofonica – è impensabile che il Pdl possa assistere inerte al tentativo di una sua espulsione dalla vita democratica del Paese”. 

“Qualora ci fosse un epilogo negativo e, per noi di inaccettabile valore politico – ha insistito il pidiellino – avremmo tutto il diritto di assumere iniziative come, in ipotesi, le dimissioni di tutti i parlamentari Pdl”. Propositi bellicosi (che potrebbero mandare in aria gli attuali assetti governativi), ma a spingere sul pedale del freno è stata Mara Carfagna.

L’ex responsabile delle Pari opportunità ha, infatti, bocciato la “virile” proposta del collega di partito: “Se passa l’idea che un leader politico può essere fatto fuori per via giudiziaria – ha premesso – non credo che il nostro Paese possa definirsi civile e democratico, ma noi abbiamo più volte detto, e lo ha fatto Berlusconi stesso, che le sorti e la sopravvivenza del governo sono slegate dalle sue vicende giudiziarie. Il nostro senso di responsabilità ci impone di lavorare per il bene del Paese ed è chiaro che le dimissioni in massa – ha concluso la Carfagna – comprometterebbero questo nostro atteggiamento”.