Enrico Letta e Angelino Alfano si sono incontrati ieri a Palazzo Chigi. Un pranzo di lavoro nel corso del quale il vicepremier avrebbe ribadito l’urgenza di scogliere le riserve su Imu e Iva. I temi, come è noto, stanno particolarmente a cuore al leader del Pdl, Silvio Berlusconi, che avrebbe incaricato Alfano di incalzare il capo del governo per ottenere maggiori rassicurazioni.
“L’abolizione dell’Imu e lo stop all’Iva sono un impegno preso con dieci milioni di elettori e non possiamo venir meno”: è quanto avrebbe ricordato, nei giorni scorsi, Silvio Berlusconi ai suoi più stretti collaboratori sottolineando l’esigenza di ottenere risposte più ferme dall’esecutivo. Il Cavaliere – che continua a trincerarsi nel suo “mutismo” e che attende i risultati delle prossime sentenze evitando accuratamente uscite imprudenti – non ha rinunciato a seguire i risvolti dei “giochi” politici e avrebbe, per questo, sollecitato il segretario Alfano ad ottenere risposte meno “fumose” su Imu e Iva.
Risposte che non sono arrivate perché, stando ai beninformati, il presidente del Consiglio, Enrico Letta, avrebbe ribadito ieri al suo vice che il ministro dell’Economia Saccomanni non ha ancora sciolto il nodo centrale delle questioni, quello relativo alle risorse. In soldoni: non è ancora possibile dire se l’aumento dell’Iva (previsto nei prossimi giorni) sarà scongiurato né tanto meno se la sospensione dell’Imu verrà confermata. Un “buco nell’acqua” per il segretario del Pdl, costretto a tornare a Palazzo Grazioli (residenza romana di Berlusconi) con troppi “forse” in tasca.
L’unico risultato incassato ieri dal Pdl sarebbe stato l’attestato di stima tributato da Enrico Letta a Silvio Berlusconi: “Immagino sia rimasto deluso per la decisione della Consulta – avrebbe detto il premier – ma le sue parole pubbliche sono state senz’altro corrette e collaborative”. Un riconoscimento troppo “magro” per l’esigente Cavaliere, smanioso di centrare ben altri obiettivi.
