Civati: Sfido Renzi ed Epifani per la guida del partito

Civati e Renzi

 

In principio furono i “giovani” che alla Leopolda di Firenze – insieme all’altra enfant prodige, Debora Serracchiani – volevano “rottamare” i dirigenti del Pd. Poi le sorti politiche di Matteo Renzi e Pippo Civati sono andate gradualmente allontanandosi spingendoli su sentieri sempre meno coincidenti. Adesso i due democratici si sfidano per la guida del partito, come annunciato dallo stesso Civati che, in un’intervista a La Repubblica, rivela: “Secondo me anche Epifani si candiderà”.

“Renzi non si è mai voluto occupare del partito, ma ora, guarda caso, è su questo che ci troviamo a confrontarci”. E’ quanto ha dichiarato oggi il “dissidente” del Pd, Pippo Civati, sempre più interessato (come il sindaco di Firenze) alla segreteria del partito momentaneamente “traghettato” da Guglielmo Epifani. “Vorrei che il Pd dei prossimi quattro anni fosse quello delle tante battaglie fatte in questi anni passati – ha spiegato Civati – un partito aperto alla società e ai suoi movimenti. Un Pd che studia, come dice Fabrizio Barca. Infatti ho proposto che Barca guidi la Fondazione democratica, non di questo o di quello, ma proprio dei Democratici”.

E che la sintonia con l’ex ministro della Coesione territoriale sia particolarmente alta, lo confermano le successive parole del giovane deputato: “Insieme condividiamo l’idea di Pd – ha detto – un partito che mobilita, partecipa e ospita le cose nuove che nella società accadono”. A partire dai giovani che auspicano significativi cambiamenti: “Mentre l’apparato discute di regole, corrente per corrente, che nemmeno le classificazioni di Linneo – ha ironizzato Civati – per fortuna in tanti, più giovani di Renzi e di Civati, fanno proposte, si interrogano su cosa accadrà dopo il governo Letta che abbiamo fatto nascere per l’urgenza ed è l’esecutivo dei rinvii”.

“Tra il 5 e il 7 di luglio, a Reggio Emilia – ha annunciato l’aspirante segretario del Pd – ci sarà la nostra kermesse, che si intitola ‘Viva la libertà’, come il film di Andò. Il congresso non deve essere una guerra, ma un confronto sul Paese e sul partito tra Renzi, Civati ed Epifani. Perché secondo me – ha dichiarato Civati – Epifani si candiderà”.