Processo Ruby: il commento degli “avversari”

ACCORDI DEL GOVERNO CON LE REGIONI PUGLIA E VENETO

 

La condanna in primo grado di Silvio Berlusconi ha monopolizzato l’attenzione dell’intero Paese, lasciando sullo sfondo notizie importanti come i risultati dei ballottaggi in Sicilia e le dimissioni del ministro Josefa Idem. La eco della pena comminata al Cavaliere (7 anni di reclusione e interdizione perpetua dai pubblici uffici) per concussione e prostituzione minorile ha vinto, anzi, i confini nazionali conquistando le prime pagine di tutti i siti delle maggiori testate straniere. E a casa nostra? Le reazioni dei pidiellini sono state, come già scritto, “furiose”, mentre nel quartier generale del Pd si è registrata una certa cautela.

Alla “violenza” esternata, in vario modo, dagli esponenti del Pdl, il partito di Guglielmo Epifani ha risposto, infatti, con sostanziale neutralità: Il Partito democratico prende atto della sentenza pronunciata dai giudici della quarta sezione del Tribunale penale di Milano nei confronti di Silvio Berlusconi – si legge nella nota diramata ieri – Come sempre, il Pd esprime rispetto per le decisioni, di qualunque segno siano, che la magistratura prende nella propria autonomia”. Una mancanza di enfasi e trionfalismi che sembra farsi espressione della prudenza che si deve ostentare in tempi di “larghe intese”.

A osare un po’ di più è stato Danilo Leva, presidente forum Giustizia del Pd: “Come tutte le sentenze – ha dichiarato – quella di oggi va rispetta, senza commettere l’errore di confondere il piano giudiziario con quello politico. Sono quindi inaccettabili i commenti e le reazioni degli esponenti del Pdl, che invitiamo ad abbassare i toni e a rispettare la volontà dei giudici – ha precisato il democratico – Da una forza che è al momento al governo del Paese, ci aspetteremmo un atteggiamento più serio e rispettoso dei poteri costituzionali. La sentenza di oggi – ha aggiunto sul finale Leva – non può e non deve incidere sulla prosecuzione dell’azione di governo“.

Chi non le ha mandate a dire a Berlusconi è stato, invece, Nichi Vendola“Sono tra coloro che vogliono combattere con armi politiche e che non auspicano la rovina giudiziaria di un avversario – ha premesso il leader di Sel – Tuttavia siamo dinnanzi a una sentenza di assoluta gravità, che getta un’ombra sull’attuale situazione politica. Penso che in nessuna parte del mondo sarebbe possibile per un leader politico, dopo una sentenza del genere, permanere nel proprio ruolo. Sarebbe un atto di decoro, da parte di Berlusconi – ha dichiarato Vendola – abbandonare la vita pubblica”. 

E nel Movimento 5 Stelle, a commentare la notizia della condanna del Cavaliere è stato il nuovo capogruppo al Senato, Nicola Morra“In uno Stato di diritto, le sentenze vanno rispettate ed applicate – ha detto – Berlusconi ne tragga le dovute conseguenze e risparmi al Paese inutili barriccate. Del resto la presenza di Berlusconi al Senato è già fantasmagorica – ha denunciato Morra – 99,47% di assenze in questi primi tre mesi. Se si dimettesse, non se ne accorgerebbe nessuno a Palazzo Madama. Confermiamo che il Movimento 5 Stelle, al di là delle sentenze odierne e recenti, porrà il tema della sua ineleggibilità dal prossimo 9 luglio nella Giunta per le elezioni del Senato. Il Pd – ha concluso il cittadino 5 Stelle – non offra salvacondotti“.