Il governo di Rajoy si mostra ottimista: “Il peggio è passato” ha dichiarato il leader del Partito Popolare. La disoccupazione è calata, e gli accordi con l’opposizione per portare avanti in modo efficace le misure imposte da Bruxelles sono ogni giorno più solidi. Il panorama si presenta piuttosto propizio per iniziare cambiamenti profondi che mirino alla crescita in base al risparmio. Così lo scorso venerdì Il Presidente del Governo presentava la sua dieta miracolosa: l’ “assottigliamento” della Pubblica Amministrazione. Un progetto composto da 217 misure attraverso le quali lo Stato propone ridurre i costi: 78 hanno a che fare con la Amministrazione Centrale mentre le restanti devono essere messe in pratica in collaborazione con le regioni.
Dopo sette mesi di lavoro, il Consiglio di Ministri ha approvato la relazione sulla riforma dell’amministrazione, preparato dalla Commissione per la riforma della Pubblica Amministrazione (CORA), composto da esperti, e supervisionato dall’occhio vigile del Vice Presidente Soraya Saenz de Santamaria, la mano destra del primo ministro: “Questo è il punto di partenza”. La nuova normativa permetterà di ridurre notevolmente i moduli da compilare, o gli sportelli davanti a cui far la fila ogni volta che un cittadino abbia a che fare con la Pubblica Amministrazione.
Un’idea, questa di mettere mano alle procedure amministrative, che circolava da più di trenta anni, ma per la quale non si hanno fatto dei grandi passi finora. Come ha spiegato il portavoce Popolare, “con quest’iniziativa si cerca di risparmiare senza ridurre i servizi, bensì raddoppiando la produttività facendo in modo di mantenere gli stessi livelli di qualità”. Anche se ci sono delle voci sospettose che considerano che non è possibile potarla avanti senza toccare la Costituzione oppure gli “Statuti d’Autonomia” delle regioni. In risposta a queste voci dissidenti, il governo ha dichiarato di appoggiarsi sul consenso. Cioè, le regioni riceveranno delle raccomandazioni sul modo più giusto di attuare queste misure, ma poi saranno loro stesse a decidere se applicarle o meno. Proprio per questo dalla Moncloa chiedono il compromesso e la generosità da parte di tutte le regioni per cambiare in modo giusto e uniforme la cultura amministrativa vigente. Parlare di euforia forse è troppo ma se queste misure venissero attuate nel modo giusto rappresenterebbero un risparmio di 6.500 milioni per lo Stato e 16.300 per il cittadino.
Per il momento, il progetto non è stato spiegato in maniera dettagliata, e non lo sarà prima del prossimo venerdì quando cominceranno ad approvarsi in Consiglio di Ministri le misure concrete: dalla riforma delle procedure amministrative, delle sovvenzioni pubbliche, o della morosità della Pubblica Amministrazione, un piccolo anticipo è stato fatto da Rajoy su “Twitter” attraverso dieci tweet in cui si condensa la sua essenza.