Le indiscrezioni filtrate ieri raccontano di un incontro “cordiale e positivo” (così lo avrebbe definito lo stesso Enrico Letta) tra il presidente del Consiglio e il presidente del Pdl, Silvio Berlusconi. “Scortato” dal segretario del suo partito – nonché vicepremier – Angelino Alfano, e dallo storico collaboratore, Gianni Letta, che dell’attuale presidente del Consiglio è lo zio, il Cavaliere ha raggiunto Palazzo Chigi intorno alle 21 per una cena di lavoro durata circa tre ore.
Cosa si siano detti esattamente è impossibile saperlo, ma i resoconti a fine serata sono apparsi ottimistici. La lunga chiacchierata tra Berlusconi e Letta non avrebbe sortito alcuno “scossone” per il governo e i due si sarebbero limitati a parlare di Europa e di rilancio dell’economia e ad approfondire la discussione sui temi che verranno affrontati oggi in Cdm: Iva e lavoro. Più precisamente, il presidente del Consiglio avrebbe annunciato ai suoi interlocutori che l’aumento dell’Iva (che dovrebbe scattare tra 4 giorni) verrà rinviato a settembre, con la possibilità di “congelarlo” fino a fine anno.
Nel pomeriggio il “falco” pidiellino, Renato Brunetta, era intervenuto sulla possibile sospensione dell’Iva definendola una “presa in giro“. Una polemica che – a quanto pare – Berlusconi ha preferito non “cavalcare” nel suo faccia a faccia serale con Letta al quale avrebbe, però, rinnovato l’invito a osare di più e ad adoperarsi per il rispetto del programma di governo “benedetto” dal suo partito.
Difficile capire poi se, nel corso della lunga cena, il Cavaliere abbia scelto di parlare delle sue “rogne” giudiziarie. E ancora più difficile immaginare la possibile reazione del premier Letta che sulla recente condanna in primo grado di Silvio Berlusconi nel processo Ruby ha finora mantenuto il massimo riserbo. Sarà stato così anche ieri sera? O il capo del governo, spronato magari dallo zio Gianni, avrà tentato a suo modo di “consolare” il preoccupato Cavaliere?