Governo: Cdm vara pacchetto lavoro

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Quando il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha incontrato ieri i giornalisti alla fine del Cdm che ha dato il via libera al cosiddetto decreto Lavoro è apparso assai soddisfatto. “Abbiamo varato un importante provvedimento – ha detto – che mi consentirà di andare al Consiglio europeo a fare la battaglia a favore dell’occupazione giovanile”.

Insieme a lui, una nutrita delegazione di ministri: Fabrizio Saccomanni (Economia), Annamaria Cancellieri (Giustizia), Maria Chiara Carrozza (Pubblica istruzione), Angelino Alfano (vicepremier e Interni), Carlo Trigilia (Coesione) ed Enrico Giovannini (Lavoro). La conferenza stampa ha preso il là dalla misura più attesa, quella riguardante l’Iva: “L’aumento dell’Iva – ha informato il premier – è stato differito al primo di ottobre con una copertura di 1 miliardo di euro individuata dal ministero dell’Economia. Questo decreto – ha aggiunto Letta – andrà in Parlamento e si verificherà lì, con le commissioni, la possibilità di un eventuale ulteriore differimento “.

“Abbiamo voluto dare un segnale di attenzione ai consumi e al mondo del commercio – ha spiegato il capo del governo – sperando che questa scelta aiuti il rilancio dell’economia”. Ma è sul cosiddetto “pacchetto lavoro” che Enrico Letta ha tradito maggiore soddisfazione: Il Cdm – ha detto – ha varato un importante provvedimento che mi consentirà di andare al Consiglio europeo a fare la battaglia a favore dell’occupazione giovanile a livello europeo, forti di un piano nazionale che è stato messo a punto dai ministri Giovannini, Trigilia e Carrozza. Questo provvedimento – ha precisato Letta – vale circa 1 miliardo e mezzo di euro, in parte coperto con una riprogrammazione dei fondi strutturali europei, in parte con fondi nazionali”. 

“Secondo le nostre stime – ha contabilizzato il premier – queste decisioni andranno ad aiutare l’assunzione, in un arco di tempo di 18 mesi, di 200 mila giovani italiani con un’intensità maggiore nel centro-sud, ma con un intervento che riguarda l’intero Paese”. “In particolare – ha continuato il presidente del Consiglio – vogliamo incentivare l’assunzione a tempo indeterminato con una de-contribuzione totale che, ovviamente, non andrà a incidere sul futuro pensionistico del giovane lavoratore”. 

A entrare nei particolari è stato il ministro Enrico Giovannini: “Nel caso di assunzione a tempo indeterminato di giovani tra 18 e 29 anni – ha spiegato – quando questa assunzione determina un aumento dell’occupazione totale, prevede l’azzeramento totale dei contributi per i primi 18 mesi, se la persona assunta proviene da fuori l’impresa, e di 12 mesi nel caso in cui si verifichi una trasformazione del contratto da tempo determinato a indeterminato”.

Il “pacchetto” varato ieri dal Cdm prevede, inoltre, misure tese a incentivare l’imprenditorialità giovanile, tirocini per i giovani che né studiano né lavorano, il potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro, interventi volti a favorire la riassunzione dei cassintegrati e un emendamento che riguarda i lavoratori-disabili. E una carta di inclusione sociale per la povertà estrema nel Mezzogiorno.