Mentre tutti piangono la sconfitta della Nazionale spagnola di calcio davanti ad un potente Brasile che poco o niente ha lasciato fare ai “nostri ragazzi”, e sono pochi coloro che festeggiano la vittoria della Nazionale femminile di basket contro la imbattibile squadra francese, la vergogna cresce in Tribunale ogni volta che si conoscono nuove informazioni sul “Caso Gürtel”, processo per corruzione politica che è scoppiato nel 2009 colpendo tutti i membri di vertice del Partito Popolare. Dallo scandalo sono toccati diversi personaggi, addirittura lo stesso Presidente del Governo, Mariano Rajoy, e il suo precessore J.M Aznar, ma possiamo dire che nel punto in cui ci troviamo adesso è uno solo il protagonista della vicenda: Luis Bárcenas.
Mariano Rajoy, che di solito offre il silenzio come risposta, preferisce nemmeno pronunciare il suo nome. Bárcenas, tesoriere del Partito Popolare durante quasi 20 anni, è entrato in prigione a fine giugno; ciò sarebbe dovuto essere un sollievo per il Governo, ma non ha fatto altro che metterlo più in difficoltà: un uomo che durante quasi due decadi ha controllato i conti popolari, potrebbe far addirittura venir meno la stabilità politica attuale se arrivato il momento raccontasse tutto quel che sa. Un’autentica bomba pronta a esplodere.
Barcenas, secondo l’opinione di alcuni dirigenti del partito, ha dimostrato di essere disposto a tutto pur di non andare in galera. Già nel 2009 si vantò di aver tra le sue mani nove scatole con informazioni sensibili, facendo così capire a tutti di sapere molte cose che non conveniva venissero rese pubbliche. Si sa che andò dal notaio, nel dicembre del 2012, quando, consapevole di essere stato trovato con 16 milioni di euro in una banca svizzera, andò ad attestare di avere questi documenti compromettenti. Un uomo pronto a tutto che è arrivato a denunciare perfino il suo partito per furto: ovviamente ha fatto impaurire certe parti del Partito che aspettavano con timore la sua reazione dopo la condanna e, appunto, il carcere. Altri invece credono che sia una questione già superata. Cioè credono che abbia già fatto tutto il danno che poteva fare. Ma dopo tutto nessuno ne può essere certo, e continuano a circolare ipotesi su una possibile vendetta. “Bárcenas conosce il gioco meglio di chiunque altro e ha uno dei più prestigiosi studi legali in Spagna. Si sentiva potente, intoccabile. E ora bisogna vedere come andrà in prigione, qualcosa per la quale, come lui stesso aveva detto, non è pronto. La sua reazione è imprevedibile “, ha detto un leader.
Come al solito, nel partito di governo sono divisi. Mentre alcuni sono preoccupati per la notizia, altri dirigenti dicono che il PP, anche se potrebbe aver rischiato parecchio, aveva bisogno di una storia come questa, in cui si vede come tutti siano uguali davanti la legge, e chi deve essere punito verrà punito. Preoccupa comunque la reazione dell’opinione pubblica e lo scontento generale dato che circola fra molti la domanda: “Come è possibile che un imbroglione del genere abbia ricoperto il ruolo di chi doveva controllare i conti del governo durante quasi di venti anni?”. Senza dubbio non conveniva cacciarlo: sapeva troppo e rappresentava un ruolo ancor più importante.