L’importanza dell’avvistamento di San Martino Canavese

E’ di questi giorni la pubblicazione, da parte del C.UFO.M. (Centro Ufologico Mediterraneo), dell’avvistamento di un ufo a San Martino Canavese il 3 febbraio 2013. Si osserva una sfera che si libra al di sopra dei rilievi insistenti nella zona. Sembra uno dei tanti normali avvistamenti, ma che il C.UFO.M., ritiene importante in quanto l’evento non va considerato in sé stesso, ma nell’ottica di altri episodi ufologici verificatisi nella zona in passato, ma anche negli ultimi tempi, con ripetute segnalazioni dal Piemonte, ed in particolare dal Lago Maggiore, dove una guardia giurata ha immortalato a più riprese degli oggetti volanti non identificati. Il caso più importante, perché ben documentato anche con immagini, è quello Arona del 12/12/2012, la cui osservazione iniziò, da parte della testimone Luana Castaldo, incredibilmente alle ore 12,12: non a caso venne ribattezzato “l’avvistamento 12”, proprio per il ripetersi di ben 5 dodici, una combinazione che è difficile immaginare financo nei concorsi a premi. L’evento ufologico ha avuto molto risalto sui media tanto da interessare anche la rai che trasmise un servizio con interviste al presidente del CUFOM Angelo Carannante e la sig.ra Castaldo. La costante negli avvistamenti, è la forma sferoidale degli oggetti segnalati. Gli ovni (acronimo di oggetti volanti non identificati) di Arona e di San Martino Canavese hanno la particolarità di essere di un diametro abbastanza cospicuo, anche se il primo è stato osservato e ripreso anche in video, mentre il secondo è apparso solo in foto. In entrambi i casi si possono escludere le “maledette” sky lantern (vera croce degli ufologi contemporanei oltreché pericolose per gli incendi) perché non ne hanno le caratteristiche. Invece, ha molto credito l’opzione dei palloni sonda che possono anche raggiungere una decina di metri di diametro, proprio a giustificazione della grande mole delle sfere avvistate. Non dimentichiamo che nel piemontese esistono diverse stazioni meteorologiche ed i palloni meteorologici possono essere lanciati da qualunque zona. Quella di San Martino Canavese sembra protesa verso una sagoma a pera, accreditando proprio l’ipotesi del pallone meteorologico i quali sono anche molto veloci nel levarsi in volo, giustificando così l’intervallo di soli sette secondi tra la terza foto dove l’oggetto non c’era, e la quarta foto dove all’improvviso l’ovni compare sopra un rilievo montuoso. Qualcuno obietterà che, come al solito, i presunti ufo non si vedono con chiarezza e che le immagini costantemente sono sempre sfuocate. Più volte il C.UFO.M. ha sottolineato i problemi connessi alla ripresa di immagini di oggetti in cielo: ricorrente scarsa qualità della fotocamera, inevitabile movimento della mano dell’operatore anche per l’emozione del momento, difficoltà materiale di riprendere un oggetto in cielo, il movimento dell’oggetto e/o la lontananza dello stesso, il necessario uso dello zoom ed, in ipotesi di veri e propri ufo, gli acclarati e spesso intensi campi elettromagnetici che rendono le immagini offuscate. Ecco perché, non è affatto detto che gli oggetti volanti non identificati ripresi in Piemonte siano di natura convenzionale. Anzi, se qualcuno afferma che lo sono, dovrebbe spiegare in base a quali prove sicure è giunto a questa conclusione.

Angelo Carannante