Un milione cinquecento sessantanovemila e novecento cinquantuno euro: è questa la cifra che i parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno ieri “restituito” allo Stato italiano.
Il clima – nel corso della conferenza stampa convocata ieri pomeriggio alla Camera, a cui molti “cittadini” 5 Stelle hanno partecipato – era quello di una festa. E proprio di festa ha parlato il capogruppo alla Camera, Riccardo Nuti, prendendo per primo la parola: “Siamo qui oggi per festeggiare il Restitution day – ha esordito – Se anche gli altri gruppi parlamentari facessero come abbiamo fatto noi, si risparmierebbero 40 milioni di euro e, invece, i partiti, a fine luglio – ha ricordato Nuti – prenderanno un’altra rata di rimborsi elettorali di 90 milioni di euro”.
La cifra che il M5S ha ieri restituito alle casse dello Stato non fa in realtà riferimento ai rimborsi elettorali (a cui ha già rinunciato in toto), ma alle eccedenze degli stipendi e delle diarie di tutti i parlamentari . “Rinunciando a queste cifre si può comunque fare politica – ha ripreso il capogruppo alla Camera – perché avere delle idee non costa nulla”. Quanto alla destinazione dei soldi: “Volevamo creare un fondo per le piccole e medie imprese – ha spiegato Nuti – ma la nostra proposta in Aula è stata bocciata”. I soldi sono già stati devoluti a favore di un fondo di ammortamento del debito pubblico: resteranno cioè nella disponibilità dello Stato, che potrà investirli come meglio crede.
“Noi non solo abbiamo rinunciato ai rimborsi elettorali – ha ribadito il capogruppo al Senato, Nicola Morra – ma abbiamo dimostrato che, senza essere degli eroi o dei francescani, i cittadini possono fare politica dando un esempio positivo”. ” Il nostro è un gesto simbolico, ma anche dannatamente concreto – ha spiegato Morra – La domanda, anche molto provocatoria, è: se noi lo facciamo, perché gli altri non iniziano a copiarci?”.
A fornire qualche dato in più è stato Luigi Di Maio: “La Camera dei deputati spende circa 400 milioni di euro per i vitalizi e un milione di euro per l’assicurazione sulla vita dei deputati – ha detto – Stanzia circa 200 mila euro al circolo di Montecitorio, più di 30 mila euro all’associazione ex parlamentari e 20 mila euro al rettore della chiesa di San Gregorio Nazianzeno”. “Noi restituiamo soldi per ridurre il debito pubblico – ha continuato il vicepresidente della Camera – mentre Fiorito comprava la jeep con i soldi del gruppo regionale: sono due modi completamente diversi di gestire i fondi pubblici”.
“Il nostro è un modo nuovo di fare politica, consapevole del fatto che i soldi in politica fanno male – ha affermato in conclusione Di Maio – Se cacci fuori i soldi dalla politica, la politica diventa una cosa bellissima”. Alla fine della conferenza stampa, una nutrita delegazione dei parlamentari 5 Stelle ha raggiunto piazza Montecitorio dove ha srotolato un maxi assegno con la cifra restituita. Ad applaudirli qualche decina di simpatizzanti, che hanno festeggiato insieme ai “cittadini parsimoniosi” il primo Restitution day.