Di Fare per Fermare il declino si erano perse le tracce qualche mese fa. Il movimento liberista che aveva trovato in Oscar Giannino il suo front-man mediatico è scomparso dal dibattito politico dopo che lo stesso giornalista è “capitombolato” sulla storia di un master universitario mai conseguito. Il tutto alla vigilia delle elezioni politiche, risoltesi in una sorta di “debacle”, che hanno lasciato il movimento fuori dalle Aule parlamentari.
Ma Fare non si è spento. Anzi: ad assumersi il compito di portare avanti l’esperimento, è stato uno dei primi promotori, il professore Michele Boldrin. Dotato di uno spirito innegabilmente polemico (di cui ha spesso dato prova nelle sue apparizioni in tv), Boldrin ha caricato di verve anche il suo ultimo intervento, nel quale ha preso di mira il sistema politico italiano. “E’ vero che in Italia i dipendenti pubblici sono in eccesso – ha riconosciuto qualche giorno fa – ma questo vale forse per il 10-15% di loro”. “Quello che veramente danneggia cittadini e imprese – ha spiegato il nuovo portavoce di Fare – è l’inefficienza di questi dipendenti, o meglio, del sistema di cui essi fanno parte”.
“Il grave è che si tratta di un’inefficienza voluta, cercata e scientificamente attuata dal sistema politico, di destra e di sinistra, che nel settore pubblico e para-pubblico – ha denunciato il professore della University of Chicago – storicamente ha sempre trovato un comodo habitat in cui collocare i membri del proprio entourage ed esponenti della rete delle proprie clientele, indipendentemente dalle loro competenze e dalla loro preparazione”.
“Se l’Italia vuole cambiare – ha detto Boldrin – deve esprimere una forma di dirigenza politica completamente nuova, non corrotta da precedenti rapporti con questo sistema che irretisce e blocca qualsiasi tentativo di progresso”. “Se gli italiani vogliono veramente cambiare, prima di mandare a casa il 10% dei dipendenti pubblici – ha rincarato sul finale l’esponente di Fare – devono aiutarci a mandare a casa il 90% dei politici che li hanno governati sino a ora”.