L’idea che la discussione sull’Imu possa rappresentare la “buccia di banana” su cui il governo è destinato a ruzzolare rovinosamente si fa sempre più diffusa. La giornata di ieri è stata attraversata, ancora una volta, da polemiche a distanza tra esponenti del Pd e del Pdl che faticano a trovare la “quadra” sulla delicata questione. L’ipotesi che l’imposta sugli immobili possa essere rimodulata (e non abolita del tutto, come chiede a gran voce il partito di Silvio Berlusconi) continua a creare scompiglio nella maggioranza, spingendo i pidiellini più agguerriti a sparare a zero contro il ministro che dovrebbe individuare le necessarie coperture.
La prima a “bersagliarlo” è stata Daniela Santanchè, che ha dichiarato: “Ci viole un ministro dell’Economia più coraggioso. Saccomanni non è il ministro giusto al suo posto”. A darle man forte, Maurizio Gasparri: “Proprio perché in questa fase non ci sono alternative a questo governo, che deve essere sostenuto in Parlamento – ha osservato ieri il pidiellino – all’Economia serve una guida adeguata e non un esponente di seconda fila di apparati burocratici intenti solo alla loro autodifesa. Serve insomma un ministro vero e autorevole“.
“Con Saccomanni non si va da nessuna parte – ha rincarato Gasparri – Lo dico dando voce ad un’opinione largamente prevalente a destra e a sinistra. Capisco le difese di ufficio nel governo e fuori. Ma la pensano quasi tutti così. Io almeno lo dico. E lo consiglio – ha concluso l’ex capogruppo del Pdl al Senato – proprio per le ragioni della stabilità, messe a dura prova da figure inadeguate”.
Non basta: a sparare la sua “cartuccia” è stato anche un altro “falco” del Pdl. “Esiste una zona grigia nell’alta burocrazia del ministero dell’Economia che gioca al peggio – ha scritto in una nota Fabrizio Cicchitto – cioè da un lato scavalca governi e ministri per collegarsi direttamente con ambienti dell‘Unione europea e del Fmi, per invitarli ad interventi restrittivi, e dall’altro lato boicotta ogni azione del ministero volta a tagliare, in modo strutturale, la spesa e ad evitare cosi l’introduzione di nuovi balzelli”.
“Il ministro dell’Economia deve misurarsi con quest’area grigia per non essere da essa condizionato e reso subalterno – ha suggerito Cicchitto – perché, in caso diverso, sarà egli stesso investito dalle critiche, come in parte sta già avvenendo. Per essere chiari, questi ambienti hanno già svolto un ruolo negativo sia ai tempi del governo Tremonti, sia col governo Monti”.
Il “fuoco amico” sparato ieri dai pidiellini contro il responsabile dei conti pubblici ha insolentito gli alleati del Pd. Tra loro, Dario Franceschini, che dell’esecutivo Letta è anche un influente membro: “Chi attacca Saccomanni, attacca tutto il governo”, ha tagliato corto. Mentre il viceministro all’Economia, Stefano Fassina, ha definito “inaccettabili” gli attacchi del Pdl al ministro Saccomanni: “Oggi, per tentare di far dimenticare agli italiani le loro responsabilità – ha scritto in una nota il democratico – esponenti di punta del Pdl si inventano un piano completamente irrealistico per la riduzione del debito pubblico e attaccano chi cerca di riparare i loro errori“.
Un clima tutt’altro che disteso, che profila “nuvoloni” sulla prossima “cabina di regia” convocata mercoledì dal premier Letta. Si parlerà di Imu e le discussioni di certo non mancheranno.