Ufo Roswell, 66 anni fa rischiammo l’involontario primo contatto?

Tutta una serie di circostanza incredibili: una o forse più astronavi aliene che precipitano, dei corpi non proprio umani ritrovati, molti testimoni, le forze armate ed i servizi segreti statunitensi. Nel 1948, un semplice temporale scatenò tutto questo. Primi grossi dubbi: possibile che una nave interstellare o interdimensionale, sia stata abbattuta da un misero fulmine terrestre? Possibile che dopo aver percorso indicibili distanze ed aver sopportato forse tunnel spazio temporali, bombardamenti di meteoriti e immense forze gravitazionali sia poi così vulnerabile? Se avessimo la prova che l’incidente di Roswell è veramente successo, nel senso della caduta di un’astronave extraterrestre, allora l’umanità avrebbe la prova certa e la risposta ad una domanda atavica e che si perde nella notte dei tempi: l’uomo non è solo nell’universo. Repentinamente, molte teorie della fisica, la religione, la nostra stessa società, il nostro stesso ruolo nell’universo e finanche il nostro modo di pensare la realtà così come la concepiamo, probabilmente riceverebbero un colpo terribile dalle implicazioni non prevedibili. Senonchè, a far perdere di credibilità a tutta la faccenda della cittadina del New Mexico, appunto Roswell, ci si sono messi di traverso gli interessi ed un vero e proprio business. E così è ora un posto i curiosità e divertimento più che una meta ufologica. Sulla storia in se stessa permangono molti misteri e perplessità. Ci chiediamo: è poi così sicuro che a Roswell nel 1947, ben 66 anni addietro, un vero e proprio disco volante impattò il suolo? Le istituzioni a stelle e strisce a più riprese hanno smentito la versione degli ufologi, proponendo la storia di un pallone sonda. E una tale variante ha una sua ragione di essere, in quanto troppe sarebbero le ricadute e le ripercussioni, eccessivi i rischi. La gente perderebbe fiducia in chi la governa sapendo che una civiltà superiore alla nostra tecnologicamente, sul nostro pianeta, in pratica, fa quello che vuole: ci monitora, ci spia, con la possibilità di invaderci in ogni momento e schiavizzarci. O peggio ancora, molti penserebbero che gli extraterrestri circolano indisturbati tra noi umani. Immediato e spontaneo pensiamo a Medvedev ed alla sua valigetta “degli alieni”. Oltre a quanto detto sopra, sulla storia di Roswell, è giusto muovere tante riserve. Come mai l’intera vicenda tornò a galla dopo alcuni decenni dal presunto ufo crash? Come mai i testimoni parlarono dopo tanti anni? Ci spiegano come hanno potuto mantenere un segreto straordinario come la presenza di popoli alieni sulla Terra? Se poi ricordano tanti particolari, così come risulta dalle loro deposizioni, devono avere una memoria formidabile. Di converso, le stesse testimonianze lasciano parecchio da pensare tanto è la loro coerenza. Non trascurabile è la questione per cui coloro che erano presenti ai fatti, potrebbero essersi condizionati reciprocamente, dando luogo a racconti tutti da verificare. Molti elementi giocano però a favore della veridicità dell’incidente di Roswell. Cito il foglietto “birichino” tenuto nella mano sinistra del generale Ramey in una foto scattata nel 1947, in cui lo stesso foglio è rivolto con il lato scritto verso la macchina fotografica. Così, con le odierne ed avveniristiche tecniche fotografiche si sono letti inequivocabilmente i termini “Disk” cioè disco, e “Victims” vale a dire sullo straordinario ed eccezionale sviluppo tecnologico degli ultimi 60 anni (guarda caso), perché si dice che proprio con i resti del disco volante precipitato siano stati copiati tanti apparati tecnologici. L’incidente di Roswell avvenne in un paese piuttosto aperto di mentalità dove i media, tutto sommato, parlano a 360 gradi e liberamente, non escluso dello scottante argomento degli oggetti volanti non identificati. Per logica deduzione, per una questione di mera probabilità, possiamo tranquillamente pensare che episodi simili siano avvenuti in altre nazioni meno aperte e con sterminati territori, come ad esempio la Cina, l’ex Unione Sovietica (oggi la Russia), e forse negli stessi paesi dove apparentemente l’informazione è libera e la gente dovrebbe essere informata di tutto ciò che succede sul territorio su cui vive. L’incidente di 66 anni fa, festeggiato l’8 luglio 2013 con un Doodle da Google, ridesta l’interesse di tutti sull’affascinante tema degli ovni (oggetti volanti non identificati). Ma da dove proverrebbero questi ipotetici esseri? Dal nostro universo o da altre dimensioni? E come dovrebbero essere fatti? E.T., se ci siete, perlomeno mostratevi e smettetela con i cerchi nel grano, le mutilazioni animali, con i rapimenti alieni e di giocare a nascondino con gli ufo. Di curiosità ce ne avete suscitata già fin troppa. Basterebbe parlarsi! E poi in fondo non siete così superiori ed infallibili, se talvolta una vostra nave interstellare precipita miseramente al suolo per un “piccolo” temporale: proprio come i nostri arretrati aerei, shuttle ed elicotteri!

Angelo Carannante