Una buona notizia per la Spagna: il salvataggio europeo del settore bancario pare andare a gonfie vele e non è il momento di pensare ad un monitoraggio dopo il programma di riscatto. Con questa idea Luis de Guindos, Ministro all’Economia, è andato a Bruxelles all’incontro coi suoi omologhi europei all’inizio di questa settimana. Un’occasione in cui non solo si è discusso solo della Spagna, ma anche della situazione portoghese e di quella greca.
Prima di entrare alla riunione dell’Eurogruppo, Guindos dichiarava che il rapporto della Spagna con la ‘Troika’ (composta dall’Unione Europea, dal FMI e dalla BCE ) è “positivo”. Le tre organizzazioni certificano soddisfatte che la Spagna ha raggiunto gli obiettivi imposti per uscire dalla crisi, e non avrebbe bisogno di maggiore capitale. “La relazione rileva che si sono rispettate tutte le tappe”, ha detto il ministro. Il Governo ritiene che la Spagna è perfettamente in grado di prendere il controllo delle proprie banche una volta che il programma di riscatto giunga a termine.
Il Ministro, che è fortemente contrario alla normativa andalusa che riguarda gli sfratti, ricordava come il governo avesse già fatto ricorso alla Corte Costituzionale per insistere “sull’impatto negativo” di questa normativa. L’Andalusia è oggetto di interesse non solo del Governo, ma ha addirittura attirato l’attenzione della Troika, che ci tiene ad approfondire la questione. In particolare, la Commissione è preoccupata “per le disposizioni in materia di sanzioni e gli incassi temporanei” del decreto andaluso “così come la mancanza di chiarezza nella ripartizione delle competenze tra la regione e il governo centrale”.
Ma se la situazione con l’Europa sembra tranquilla (con i programmi economici spagnoli più che validi e con la speranza che tra non tanto il Paese esca definitivamente dalla crisi), a livello interno la situazione è ben più complessa. Il vaso di Bárcernas si è appena aperto e a meno di una settimana del suo ingresso in prigione ha cominciato a rendere pubbliche quantità ingenti di documenti, tra i quali quaderni di contabilità, e scontrini, che proverebbero una gestione corrotta del PP durante oltre venti anni.