Convention Scelta Civica: Monti striglia Epifani

Monti

 

Dopo il “divorzio” consensuale con l‘Udc di Pierferdinando Casini, Scelta Civica organizza il suo radicamento nei territori. La prima convention del partito si è svolta ieri a Roma, al teatro Eliseo, dove il presidente Mario Monti ha pronunciato il discorso conclusivo, fatto di rivendicazioni dei successi del passato (come premier) e di ambizioni per il futuro.

“Sei mesi fa io ero presidente del Consiglio non per una mia scelta personale, ma per una scelta istituzionale fatta dal presidente della Repubblica al quale va il mio saluto e la mia riconoscenza”. E’ quanto ha ricordato ieri l’ex premier Mario Monti alla platea di aderenti a Scelta Civica riuniti a Roma per la prima convention del partito. Oggi sono qui con voi e sono orgoglioso di esserlo – ha sottolineato il Professore – Lavoro con voi per raggiungere un obiettivo certamente arduo: che un giorno si dica che ciò che Monti ha fatto a febbraio 2013 con i colleghi di Scelta Civica è stato per l’Italia ancora più importante di quello che ha fatto con i colleghi di governo a partire dal novembre 2011″.

“Io ho fiducia in Scelta Civica – ha spiegato l’ex presidente del Consiglio – perché abbiamo una visione strategica e siamo anche molto concreti e questo – ha assicurato – è ciò di cui il Paese ha bisogno in questo momento”. Da qui la sua ricetta: quella di dosare il riformismo con l’attenzione che si deve tributare alle questioni sociali.“So bene che il governo che ho guidato ha, nel breve periodo, aggravato gli effetti recessivi – ha riconosciuto il bocconiano – ma se i partiti che già esistevano fossero stati capaci di evitare il dissesto che avevano provocato senza creare effetti recessivi, è un vero peccato che nessuno di loro si sia fatto avanti nel novembre 2011″. 

Una “puntura” con cui Monti ha voluto ricordare come molte delle decisioni prese nei mesi a Palazzo Chigi sono state dettate dalla necessità di rientrare entro quei margini che i precedenti governi avevano ampiamente sforato. Quindi il “rimbrotto” al segretario del Pd, Guglielmo Epifani, che ieri mattina, in un’intervista a un quotidiano, ha usato parole non troppo benevole sull’esecutivo guidato dal Professore. “Vorrei rivolgermi con cortesia e fermezza all’onorevole Epifani – ha detto l’ex tecnico – di cui ho letto questa mattina una frase che dice: ‘Letta si è trovato i conti non proprio in ordine. C’era polvere sotto il tappeto del governo Monti'”.

“Caro segretario Epifani – ha chiosato il Professore – un tappeto c’era ed era il tappeto rosso di ingresso in Europa per il nuovo governo. Ma sotto non c’era alcuna polvere – ha precisato il presidente di Scelta Civica – anzi era contornato da lasciti positivi come l’uscita dalla procedura del disavanzo eccessivo o come qualche flessibilità per gli investimenti. Quel tappeto era rosso per riguardo, non per debito – ha rimarcato l’ex premier – perché non c’è stato nessun debito dell’Italia verso l’Europa”.