E’ stato il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, ad appiccare l’ultimo “incendio” politico. Intervenuto qualche sera fa a Treviglio (provincia di Bergamo), il leghista ha usato parole non proprio lusinghiere per il nuovo ministro dell’Integrazione, Cecile Kyenge.
“Fa bene a fare il ministro, ma forse lo dovrebbe fare nel suo Paese – ha dichiarato il dirigente del Carroccio – È anche lei a far sognare l’America a tanti clandestini che arrivano qui”. “Io mi consolo quando navigo in Internet e vedo le fotografie del governo – ha continuato Calderoli – Amo gli animali, orsi e lupi com’è noto, ma quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di un orango“.
Le parole dell’ex ministro per la Semplificazione hanno scatenato un vero e proprio putiferio. Nel mare magnum dei commenti seguiti alle sue improvvide esternazioni, va doverosamente documentato quello della diretta interessata: “Ascoltando queste parole provo rammarico – ha detto Cecile Kyenge – Bisogna usare la propria visibilità per trasmettere messaggi costruttivi. Chi siede nelle istituzioni o fa il leader politico, deve cercare di utilizzare la propria posizione per fare un’opposizione, per confrontarsi e dialogare. Ben vengano le critiche costruttive – ha continuato il ministro – purché siano basate sui fatti, sui contenuti, non sulle offese“.
“Come sempre vado al di là della mia persona – ha aggiunto la responsabile dell’Integrazione – Qui si tratta di un Paese che deve ritrovare un linguaggio politico consono, basato esclusivamente su un confronto sui conteniti e non certo sulle offese”.
A stretto giro arrivano anche le “scomuniche” istituzionali: “Le parole riportate oggi da organi di stampa e attribuite al senatore Calderoli nei confronti di Cecile Kyenge – ha scritto ieri in una lapidaria nota il premier Enrico Letta – sono inaccettabili. Oltre ogni limite. Piena solidarietà e sostegno a Cecile. Avanti col tuo e col nostro lavoro”.
“Non ci sono giustificazioni possibili alle offese che il vicepresidente del Senato Calderoli ha rivolto al ministro Cecile Kyenge – ha dichiarato anche il presidente del Senato, Pietro Grasso – Ora si scusi“. Mentre la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha preferito affidare a un tweet il suo indignato commento: “Parole volgari e incivili, indegne per le istituzioni”, ha “cinguettato” riferendosi alle dichiarazioni di Calderoli.
Quanto a Giorgio Napolitano, i collaboratori del presidente hanno riferito che il capo dello Stato ha espresso grande rammarico e indignazione per le esternazioni del leghista. Che, interpellato da Radio Capital, ha ieri imbastito una “maldestra” auto-difesa: “E’ stata una battuta, nei termini della simpatia – ha dichiarato – Niente di particolarmente ‘contro’, ma solo legata alle mie impressioni. Non l’ho paragonata a un orango – ha spiegato Calderoli – ho detto che, anche se non mi sembra, ha lineamenti in quel senso”.
Un nuovo inconfutabile “scivolone” che, con ogni probabilità, ha spinto il segretario federale della Lega, Roberto Maroni, a bacchettare Calderoli e a suggerirgli di formalizzare le sue scuse nei confronti del ministro. “Ho parlato poco fa al telefono col ministro Kyenge e mi sono scusato – ha fatto sapere in serata il vicepresidente del Senato – Ci siamo chiariti e ci siamo dati appuntamento in Parlamento per un confronto franco e leale”.