Rappresenta uno dei siti di streaming online di eventi sportivi più longevi del web: si tratta di Rojadirecta, sito spagnolo che ha vissuto una esistenza quantomeno travagliata (con ripetuti cambi di dominio: da .com a .me, passando per un .org), fino alla decisione delle autorità competenti italiane che hanno obbligato il sito ad inibire gli accessi dagli indirizzi ip provenienti dall’Italia.
Affidandoci al gip di Milano Andrea Ghinetti, che ha disposto il sequestro preventivo: “il sito rappresenta un vero e proprio portale per l’abusiva diffusione di eventi sportivi in violazione degli altrui diritti di privativa. Rojadirecta si appropria anche di volumi di traffico generati da coloro che visionano gratuitamente l’evento riuscendo anche a lucrare sulle numerose inserzioni pubblicitarie”. Non è la prima volta che Ghinetti si muove sul fronte dello streaming online: in gennaio lo stesso gip aveva accolto una denuncia di Mediaset bloccando l’accesso a una decina di siti dedicati alla diffusione di contenuti online.
E non è nemmeno la prima volta che Rojadirecta passa attraverso traversie legali: in tribunale (quattro e tre anni fa) Rojadirecta ha già avuto modo di vincere i propri accusatori. Prima, un tribunale di Madrid riconobbe al sito il solo ruolo di intermediario e non di diffusore di contenuti. In occasione della denuncia di Audiovisual, titolare in Spagna dei diritti del calcio che aveva presentato un esposto per violazione del diritto d’autore, giunse la sentenza del giudice che stabilì che «il fatto non sussiste», in quanto il sito fornisce l’accesso a link che trasmettono l’incontro e non li trasmette in prima persona. Quindi, negli Stati Uniti fu uno dei più autorevoli giudici americani, Richard Posner, ad esprimere il proprio parere sulla non responsabilità degli intermediari.
“Due casi nel mondo, e c’è stato esito positivo. I domini furono restituiti al legittimo titolare. Abbiamo già presentato istanza di riesame, faremo valere tutto ciò che riterremo utile. Come hanno rimarcato Stati Uniti e Spagna, l’indicizzazione non è una violazione diretta. Al di là della specificità del calcio, questa tematica interessa anche altri paesi, è importante avere dei precedenti da questo punto di vista”, sottolinea Fulvio Sarzana, uno dei legali di Rojadirecta.
Chi avrà la meglio, questa volta? Gli italiani torneranno a vedere i match in streaming?