Brunetta e Schifani da Napolitano per sollecitare un “salvacondotto” per il Cav

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Lo avevano annunciato e lo hanno fatto: Renato Brunetta e Renato Schifani hanno raggiunto ieri il capo dello Stato al Quirinale per un colloquio durato circa un’ora. Nel corso del quale i due capigruppo Pdl hanno sostanzialmente chiesto a Giorgio Napolitano di prendere in esame il dossier Berlusconi del dopo-condanna.

La versione dei due Renato è quella propagandata da tutti i pidiellini: non si può permettere che il leader indiscusso del centrodestra (votato da milioni di italiani) venga fatto politicamente fuori da una sentenza di Cassazione. E occorre, dunque, intervenire per scongiurare “scossoni” che potrebbero compromettere la tenuta del quadro politico nazionale.

Se non una minaccia (o un obliquo aut aut) un preciso avvertimento, consegnato al capo dello Stato nel picco della calura estiva e della tensione istituzionale. Stando ai beninformati, la via paventata della “grazia” sarebbe stata definitivamente archiviata e si ragionerebbe su un “salvacondotto” alternativo, capace di fare recuperare al Cavaliere la sua “agibilità” politica.

Una soluzione da individuare in sede parlamentare e che si potrebbe inserire nella cornice della riforma della giustizia, sui cui lo stesso Napolitano si è esplicitamente espresso all’indomani della condanna di Berlusconi. Resta, dunque, da capire quale margini di “contrattazione” ci siano tra le varie forze politiche. Per diventare attuativa, l’ipotetica misura che dovrebbe evitare all’ex premier di trascorrere 12 mesi ai domiciliari (o di dedicarsi ai servizi socialmente utili) dovrebbe essere approvata in Parlamento da una maggioranza che appare sempre più segnata da diffidenze e spaccature.

La strada appare, insomma, particolarmente stretta, per quanto una nota diffusa ieri dal Quirinale lascerebbe presagire qualche spiraglio per il presidente del Pdl. Nel breve comunicato, infatti, sono stati apprezzati la “disponibilità” e i “toni misurati” che Brunetta e Schifani hanno ostentato nel loro faccia e faccia col presidente della Repubblica ed è stato precisato come il capo dello Stato stia “esaminando con attenzione tutti gli aspetti delle questioni che gli sono state prospettate”.