Letta al contrattacco: Senza governo, si pagherà l’Imu a settembre

Letta

 

La domenica appena trascorsa ha portato il premier Enrico Letta in Azerbaigian. Obiettivo: siglare accordi per l’avvio di un gasdotto che consenta, nel futuro, approvvigionamenti di gas più convenienti all’Italia. Ma i nodi irrisolti della politica interna lo hanno raggiunto anche nello Stato caucasico, spingendolo a rilasciare dichiarazioni che non sono passate inascoltate.

Come questa: “Per riformare l’Imu c’è bisogno di un governo e di un Parlamento – ha scandito il presidente del Consiglio – Invito tutti a rileggere il mio discorso in Parlamento, gli impegni presi saranno mantenuti, ma senza un governo quegli impegni non potranno avere seguito e gli italiani – ha avvertito Letta – pagheranno l’Imu di settembre e di dicembre”.

Non basta: interpellato sull’ormai fantomatica “agibilità politica” di Silvio Berlusconi, raggiunto da una sentenza in via definitiva sulla quale si stanno consumando le sofisticazioni più suggestive: “Il governo è impegnato ad affrontare i problemi degli italiani – ha affermato Letta – e nulla mi distoglierà da questo”.

Le parole del premier hanno fatto innervosire i cosiddetti “falchi” del Pdl, tra cui Daniela Santanchè“Letta non si metta a fare giochi di parole all’estero dove già faticano a comprendere i nostri controsensi politici – ha ammonito “la pitonessa” – La cancellazione dell’Imu è una conditio sine qua non per la durata e la tenuta di questa eccentrica maggioranza”.

E sul “caso Berlusconi”: “Fingere che quasi 10 milioni di italiani che rimangono senza rappresentanza politica – ha osservato la pidiellina – non sia un problema del Paese, significa avere gli occhi bendati. Stia attento Letta a non andare a sbattere”.

Di segno diverso il commento del segretario del Pdl, nonché vicepremier, Angelino Alfano“Letta ha detto parole chiare – ha riconosciuto in un’intervista al Tg1 – è evidente che se il governo va avanti l’Imu non si pagherà. Sono convinto che centreremo questo obiettivo, che non è un capriccio del nostro partito – ha precisato Alfano – ma un bene degli italiani e della ripresa economica”.