Le vacanze che il segretario federale della Lega, Roberto Maroni, si sta godendo da circa 10 giorni in qualche località sconosciuta stanno concedendo non poco spazio al suo predecessore. Umberto Bossi partecipa attivamente da settimane alle varie feste organizzate dai militanti sul territorio, rinsaldando quel rapporto con la base che Maroni sembra, invece, trascurare.
Due sere fa, sul “pratone” di Pontida, il Senatur ha intrattenuto militanti e irriducibili con tutti i mezzi a sua disposizione. Al centro del suo intervento: la necessità di superare le divisioni interne al Carroccio (tra “bossiani” e “maroniani”). Buone intenzioni che Bossi ha, però, tempestivamente contraddetto quando – in barba all’armonia intestina – ha destinato parole di fuoco al “maroniano” Flavio Tosi, che ha recentemente dichiarato di aspirare alla leadership del centrodestra.
“Mi fa ridere – ha affondato il presidente dei lumbard – Chi lo vuole Tosi? Ci andrebbe bene perché così andrebbe fuori dalle scatole dalla Lega, ma non penso riuscirebbe a combinare qualcosa. Quello che è riuscito a combinare – ha rincarato Bossi – è perché era sul carro della Lega”. E per non lasciare spazio a fraintendimento alcuno: “Meglio Marina (Berlusconi, ndr)”, ha scandito il Senatur, certificando la sua preferenza per la primogenita del Cavaliere piuttosto che per il sindaco di Verona.
Il diretto interessato ha scelto di rispondere con l’arma del sarcasmo: “Le affermazioni di Umberto Bossi, anche se sono discordi da ciò che faccio o auspico – ha replicato Flavio Tosi – le accolgo come segno di stima perché per me lui è un punto di riferimento”. E mentre Maroni prosegue le sue vacanze (e tace), è stato il governatore del Veneto, Luca Zaia, a tentare di spegnere l'”incendio ferragostiano”: “Penso che se tutti stessimo un po’ più zitti – ha affermato – avremmo meno casini”.