Pdl: il Cav rompe il silenzio e apre la gabbia dei “falchi”

 

Sull’umore di Silvio Berlusconi, chiuso da giorni nella sua villa di Arcore, sta fiorendo una vera e propria mitologia. Il Cavaliere condannato è diventato il “sole” di ogni analisi e commento politico che si rispetti, il punto da cui partire per imbastire una qualsiasi ricostruzione accreditabile.

In questo delirio quotidiano, che scandisce la “povertà” del dibattito interno, ogni piccolo insignificante elemento diventa notizia da tramandare. Lo è diventata anche la telefonata personale che ieri Silvio Berlusconi avrebbe fatto ad alcuni militanti del Pdl, ai quali avrebbe detto: “Io non mollo”.

Rumors bastevoli ad azionare una nuova “mitologia”: quella del Cavaliere redivivo, intenzionato a ritornare in campo costi quel che costi. Caduta del governo compreso. In questa nuova ottica, andrebbe inserito il “via libera” che il presidente del Pdl avrebbe dato ieri all’ala più intransigente del suo partito, capitanata dalla “pitonessa” Daniela Santanchè. Che, infatti, ieri, da Marina di Pietrasanta, ha rotto il silenzio infilzando “stoccate” a giudici, presidente della Repubblica e premier.

La pasionaria è intervenuta nella querelle politica muovendosi come un elefante nella cristalleria. Una mossa sicuramente ponderata e presumibilmente “benedetta” da Berlusconi, che starebbe pensando di uscire dal cul de sac in cui si sente confinato tentando il tutto per tutto. Partendo dall’attacco dei suoi “falchi” più scafati.

Ma cosa ha detto esattamente la “sanguigna” deputata del Pdl? “Io in questi giorni sono stata in silenzio stampa perché sono stata male da italiana. Il 4 agosto – ha spiegato la Santanchè – mi sono vergognata di essere italiana”. “In questo Paese non si possono criticare le sentenze e il presidente della Repubblica – ha polemizzato la pidiellina – Devo dirvi la verità: sono un po’ pentita di aver votato Napolitano, persino Prodi sarebbe stato meglio”. 

Di più: “La nota di Napolitano per una come me è irricevibile – ha rincarato la Santanchè  – Significa ‘Silvio Berlusconi stai fuori dalla politica’. E’ come se gli si dicesse ‘mettiti bravo che forse poi ti grazio’. Napolitano non è eletto dagli italiani. Napolitano è eletto da tutti, anche da me. Napolitano – ha tagliato corto la “pitonessa” – non può fare l’arbitro e anche il giocatore“.

E per non farsi mancare nulla, la pasionaria ha “affondato” anche sul presidente del Consiglio: “Letta oggi al meeting di Rimini mi ha messo angoscia – ha detto – Mi sarei aspettata che parlasse di riforma della giustizia, invece ho sentito parole sulla legge elettorale. Io credo che gli italiani non mangino con la legge elettorale, c’è invece bisogno di provvedimenti in materia di economia, di abolire l’Imu perché la prima casa – è tornata a scandire la Santanchè – è sacra. E c’è bisogno di aiutare i giovani a trovare lavoro“.