Mentre le “trattative” sull’agibilità politica di Silvio Berlusconi restano in alto mare, quelle avviate dal Pd e dal Pdl per risolvere il rebus sull’Imu sembrerebbero, invece, avviarsi verso una soluzione condivisa. Che manca ancora dei dettagli che riguardano le coperture (circa 4 miliardi di euro) che il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, dovrà indicare nel Cdm del 28 agosto.
Ma a lasciare trapelare un cauto ottimismo sull’argomento è stato ieri il ministro per gli Affari Regionali, Graziano Delrio, che in una conferenza stampa allestita al Meeting di Cl di Rimini, ha annunciato l‘abolizione dell‘Imu per l’anno in corso. E l’avvio, nel 2014, della cosiddetta “Service tax”, che ingloberà anche la Tares (l’imposta sui rifiuti), tentando di ispirarsi a nuovi criteri di equità.
“Sull’Imu il governo è impegnato a trovare una soluzione – ha detto Delrio – e ritengo che possa essere esentato il 70% degli italiani meno abbienti”. “Facciamo in modo che questa nuova Imu – ha spiegato il ministro ai microfoni di SkyTg24 – sia pagata da chi se lo può permettere. In un momento di scarsità di risorse, mentre dobbiamo rifinanziare la Cassa integrazione, risolvere il tema degli ‘esodati’, far ripartire l’economia revisionando il Patto di Stabilità, sarebbe paradossale regalare 2 miliardi al 10% delle famiglie, quelle più ricche in Italia”.
Quanto alla Sevice Tax che dovrebbe “debuttare” all’inizio del nuovo anno: “Cercheremo di fare una tassa molto equa, che magari tenda a separare la questione dei rifiuti da quella della tassa immobiliare – ha spiegato il responsabile degli Affari Regionali – Cercheremo di fare in modo che ci siano due componenti: una per quella di proprietà e una per gli affittuari, per coloro cioè che usufruiscono dei servizi”.