In un post pubblicato ieri su Facebook, il capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, Nicola Morra, ha messo per iscritto la sua personale lista di desiderata.
“Ho sperato che gli elettori di tutti i partiti – ha esordito – imponessero ai loro eletti di comportarsi come avevano promesso in campagna elettorale (No F-35, sburocratizzazione dello Stato, moralizzazione della politica)”. “Ho sperato in un’Italia che si sottraesse alla partitocrazia e venisse riconquistata dai cittadini – ha continuato il “pentastellato – Ho sperato nel reddito di cittadinanza, nell’abolizione dell’Irap, in una politica che non costi alcunché ai cittadini, in una democrazia veramente partecipata”.
Ma a calamitare l’attenzione di tutti è stato il passaggio che il “cittadino” 5 Stelle ha dedicato al capo dello Stato. “Ho ipotizzato che Giorgio Napolitano cedesse e conferisse l’incarico per formare un nuovo governo con soli uomini nostri – ha scritto Morra – decidendo anche lui di godersi la pensione alla tenera età di 88 anni, essendo stato pagato dai contribuenti italiani quasi continuamente dal 1953″.
Parole che hanno spinto il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, a “bacchettare” il collega parlamentare: “Oggi il senatore Morra ha perso un’occasione per tacere – ha tagliato corto – Le sue gratuite volgarità sul presidente Napolitano sono l’ultimo esempio di un penoso costume politico che contribuisce non poco alla crisi delle nostre istituzioni pubbliche”.