La data del 9 settembre si avvicina e con essa le congetture di analisti e osservatori sulla condotta che la Giunta per le Elezioni del Senato terrà in riferimento al “caso Berlusconi”. Il dossier che riguarda la (probabile) decadenza del presidente del Pdl dallo stato di senatore sta per essere aperto dal presidente Dario Stefàno, che ha già annunciato di non voler temporeggiare sulle procedure e sul verdetto.
La tensione politica rimane altissima, con il Pd e il Pdl impegnati a rimpallarsi la responsabilità di un’eventuale caduta del governo Letta. Interpellato ieri sull’argomento dal quotidiano La Repubblica, il segretario democratico, Guglielmo Epifani, ha confermato quanto già abbondantemente detto in precedenza sul post-sentenza, consegnando agli “alleati” di governo parole inequivocabili per “salvaguardare” l’esecutivo. “Di fronte agli ultimatum del Pdl rilanciamo noi l’appello a loro – ha detto Epifani – in nome dell’interesse del Paese, non staccate la spina. La strada maestra, per quanto tortuosa, è far proseguire il governo Letta, perché questo chiede la stragrande maggioranza dei cittadini”.
Le “pretese” avanzate dai berluscones – contrattare per riabilitare l”‘agibilità politica” del loro leader – appaiono irricevibili al segretario del Pd. “L’unica cosa davvero inaccettabile, in tutta questa vicenda – ha osservato – è la motivazione che spinge Berlusconi a far saltare il tavolo. Vorrei dire una volta per tutte che in gioco non c’è alcuna questione democratica. C’è solo da uniformarsi alle regole dello Stato di diritto, rispettando la separazione dei poteri, se non vogliamo diventare – ha sottolineato Epifani – una Repubblica delle banane”.
Quanto alla condotta che gli esponenti del suo partito terranno in occasione della votazione sull‘incandidabilità del Cavaliere, il “traghettatore” dei democratici non sembra avere dubbio alcuno. “E’ chiaro che voteremo sì – ha tagliato corto l’ex sindacalista – Io non ho mai avuto dubbi, né per il voto palese in Giunta né per il voto segreto in Aula. Tra di noi non ci saranno franchi tiratori – ha assicurato – E questa decisione non nasce dal fatto che vogliamo ‘eliminare per via giudiziaria un avversario politico’, cosa che in via di principio va sempre esclusa. Lo facciamo, invece, perché è giusto così e perché questo – ha spiegato Epifani – è ciò che ci impone il principio di legalità. Nessun giustizialismo da parte nostra, ma nessun salvacondotto per chiunque”.