A finire nel “mirino” del blogger più seguito d’Italia è stato ieri Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze – che si prepara a “scalare” il Pd – è stato più volte sbertucciato da Beppe Grillo, che lo ha sovente definito “l’ebetino di Firenze”. Ma non ieri. Sul suo blog, l’ex comico ha piuttosto preferito marcare l’accento sulla presunta scarsa “democraticità” del rampante piddino, che a suo dire, sarebbe “un uomo delle banche“.
“Matteo Renzi non dice mai una cosa vicina alla gente comune, all‘operaio che, tornato dalle ferie, ha trovato la fabbrica chiusa, al disoccupato, all’infermiere. Niente. E’ più forte di lui. Non ci riesce”, ha annotato caustico Beppe Grillo. “Il fu giovane Renzie lo si ricorda per le sue comparsate, in giubbetto di pelle, da Maria De Filippi e per le sue blindate cene milanesi con l’alta finanza – ha scritto il fondatore del M5S – E’ l’uomo delle banche e dei capitali“.
A seguire una serie di dichiarazioni (rilasciate da Renzi dal 2008 al 2012) che, a giudizio del genovese, tradirebbe la vera natura politica dell’ex “rottamatore”, che non ha mancato di esprimere apprezzamenti per l’operato dell’ad della Fiat, Sergio Marchionne (salvo poi ricredersi), o di sponsorizzare i lavori per la realizzazione dell’Alta Velocità in Val di Susa. Ma è a una laconica battuta sull‘articolo 18 che Beppe Grillo ha scelto di “inchiodare” il sindaco di Firenze: “A me dell’articolo 18, usando un tecnicismo giuridico – ha scritto il blogger riportando una dichiarazione del 2012 di Matteo Renzi – non me ne po’ frega de’ meno”.