Là dove non ha potuto il pregiudizio italiano, potrà l’imparzialità europea. E’ questa la convinzione di tutti i pidiellini che continuano a sperare nell'”assoluzione” del loro leader. Silvio Berlusconi ha presentato due giorni fa, attraverso i suoi legali, un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo con sede a Strasburgo, alla quale ha chiesto di approfondire lo studio sul suo “caso giudiziario”. La condanna in via definitiva per frode fiscale nel processo Mediaset potrebbe presto condurre alla sua decadenza da senatore (la Giunta per le Elezioni del Senato inizierà a discuterne oggi) e il Cavaliere è intenzionato a tentare il tutto per tutto.
Nelle oltre trenta pagine inviate ai giudici di Strasburgo viene ripetutamente fatto riferimento alla Cedu, Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. E’ su questo che i difensori dell’ex premier (che in Italia non hanno ottenuto risultati soddisfacenti) hanno scelto di puntare, unitamente alla questione che riguarda la cosiddetta “legge Severino”, sulla cui presunta irretroattività si dibatte incessantemente da settimane. L’invio delle carte a Strasburgo rappresenta l’ultima “stazione” della strategia difensiva di Berlusconi, indisponibile ad accettare la sentenza definitiva consegnata lo scorso 1 agosto dai giudici della Cassazione di Roma.
A dargli man forte tutto il suo partito. A cominciare dal segretario (nonché vicepremier) Angelino Alfano che ieri, a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio, ha dichiarato: “Il ricorso alla Corte di Strasburgo sta a dimostrare che il caso non è chiuso“. “Ci sarà un giudice anche lì – ha spiegato Alfano – e siamo convinti che ci sono tante ragioni per essere fiduciosi. Questo significa che confidiamo che, a livello europeo, si possa raggiungere quel risultato e quell’attestazione di innocenza che in Italia – ha sottolineato il ministro dell’Interno – non è stato possibile fino a questo momento raggiungere”.
Dello stesso parere la deputata Anna Maria Bernini: “Berlusconi ha scelto di chiedere ancora giustizia a tutela di fondamentali diritti politici attivi e passivi e del diritto alla rappresentanza di dieci milioni di italiani – ha scritto in una nota – E ha deciso di appellarsi all’Europa, visto che in Italia il pregiudizio nei suoi confronti è arrivato fino in Cassazione. Ci aspettiamo dagli altri partiti, e in particolare dal Pd – ha aggiunto la parlamentare pidiellina – la stessa responsabilità domani (oggi per chi legge, ndr), all’avvio del dibattito in Giunta per le Elezioni. In gioco non è il destino personale di Berlusconi – ha concluso la Bernini – ma il futuro della democrazia”.