L’ultima uscita di Matteo Renzi a Modena ha conquistato, come spesso capita, il pubblico. Il suo intervento, infarcito delle immancabili battute che ne hanno fatto il più “pop” dei politici nostrani, è stato seguito con interesse dai tanti simpatizzanti del Pd accorsi sabato sera per ascoltarlo. Intervistato dal giornalista Luca Telese, il sindaco di Firenze ha parlato degli errori del passato e auspicato un “cambio di passo” che prefiguri la tanto sospirata vittoria.
Ritornando alla convulsa fase del post-primarie (di centrosinistra) e ai risultati elettorali di febbraio che hanno dato il là al ben noto caos politico e istituzionale: “Abbiamo consentito al Pdl di tornare in partita – ha commentato Matteo Renzi – Quel calcio di rigore l’abbiamo sbagliato noi”. “Noi oggi abbiamo una nuova chance – ha aggiunto – ma dobbiamo partire da un presupposto: per cambiare l’Italia, dobbiamo cambiare anche noi perché se noi non cambiamo perdiamo e io non voglio più perdere”.
“Il Pd è l’unico partito che fa i congressi”, ha osservato il democratico, che non ha lesinato “stoccate” alle altre forze politiche. “Il Pdl fa altre cose – ha detto – e il M5S fa alpinismo istituzionale, sale sui tetti. C’è qualcuno che può gentilmente ricordare ai 5 Stelle – ha incalzato il primo cittadino di Firenze – che li paghiamo perché risolvano i problemi in Parlamento e non perché facciano le sceneggiate?”.
E sui dirigenti (più o meno inamovibili) del suo partito: “Il Pd è stato troppo spesso in mano a dirigenti che nei loro territori perdevano anche le riunioni di condominio – ha affondato Renzi – E ci vengono a spiegare a noi come si organizza un partito e si vincono le sfide”. “Visto che abbiamo queste larghe intese – ha poi aggiunto l’ex “rottamatore” interpellato sul governo Letta – facciamole larghe: qualcosa prendiamo anche noi ora. Gli abbiamo dato l’Imu – ha detto riferendosi agli “alleati” del Pdl – adesso facciamo una riforma elettorale seria dove alla fine si sa chi ha vinto, così non facciamo più le larghe intese”.
Quindi il passaggio sulle cose da modificare divenuto subito spot: “Voglio rottamare il senso di rinuncia e rassegnazione e far ritornare la speranza – ha detto Renzi – perché solo così si vince”. “Se vinciamo il congresso noi – ha continuato – gli amici degli amici diventano una categoria di facebook. Se vinciamo il congresso noi, vanno avanti i più bravi, non i più fedeli. E’ arrivato il momento di rottamare le correnti – ha rincarato il democratico – e l’idea che uno vada avanti soltanto perché è amico del capo”.