L’incrollabile ottimismo di Letta: Nessuna preoccupazione, prevarrà il buonsenso

ROMA: ASSEMBLEA NAZIONALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CON INTERVENTO DI PIERLUIGI BERSANI E ROSY BINDI

 

Chissà se la tranquillità che il premier Enrico Letta ostenta quotidianamente in pubblico è reale o solo “di facciata”? I continui “smottamenti” politici a cui è sotoposto il suo governo e le non felici condizioni economico-sociali del nostro Paese metterebbero in allarme chiunque. Ma non il presidente del Consiglio, fermo nel rimarcare a qualsiasi cronista che lo interpelli su paventate crisi di governo o possibili tracolli economici la sua fiducia nel corso positivo degli eventi.

E’ successo anche ieri, a  conclusione dell’incontro avuto a Bruxelles col presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy. A chi gli ha chiesto se nutrisse qualche preoccupazione per il fatto che i titoli di Stato spagnoli vengono adesso acquistati allo stesso tasso d’interesse di quelli italiani (e che, dunque, lo spread italiano e quello spagnolo sono ormai uguali): “No, non sono preoccupato – ha risposto Enrico Letta – perché sono sicuro che prevarrà il buonsenso e tutti capiranno che c’è bisogno di stabilità. La stabilità fa scendere i tassi d’interesse e consente di fare investimenti”.

Durante l’incontro con Van Rompuy, il premier italiano avrebbe parlato dei prossimi appuntamenti europei, del semestre di presidenza italiana del Consiglio europeo (nella seconda metà del 2014), della delicata questione siriana (che sembra volgere verso una soluzione non militare) e delle prossime “mosse” del suo governo. “Ho raccontato a Van Rompuy – ha riferito ai giornalisti che lo hanno avvicinato ieri a Bruxelles – l’inquadramento generale entro cui intendiamo muoverci per la legge di Stabilità, riconfermando la scelta di stare sotto il 3% e mantenendo dunque gli impegni presi nell’ultimo Consiglio Europeo, per evitare nuovi debiti e nuovo deficit. Ho parlato di una legge di Stabilità – ha aggiunto Letta – basata molto sullo sviluppo, sugli incentivi per il lavoro e sulla crescita”.