Pdl contro Renzi: Da rottamatore ad asfaltista

Matteo Renzi

 

Dopo la rottamazione, è la promessa di “asfaltare” gli avversari politici alle prossime consultazioni a far finire nuovamente Matteo Renzi nel “mirino”. Il sindaco di Firenze – che qualche giorno fa ha vaticinato una vittoria elettorale facile per il suo partito (se si andasse a votare a stretto giro) – si è conquistato le attenzioni, non proprio affettuose, di molti pidiellini, che hanno ironizzato sul suo eccesso di sicurezza.

“Renzi cambia mestiere: da rottamatore ad asfaltista“, ha commentato l’ex capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. “Gli ricordiamo che ad essere troppo sommari, si rischia di essere superficiali. Renzi non deve mai dimenticare un vecchio proverbio che adattiamo ai tempi – ha aggiunto il pidiellino – Venne per asfaltare e fu asfaltato. Ormai su questo piano le varianti sono pressoché infinite, ma gli auguriamo di non ritrovarsi fra qualche mese anche lui – ha concluso Cicchitto – a smacchiare i leopardi (in realtà erano i giaguari di bersaniana memoria, ndr)”. 

Non meno tranchant la reazione di Deborah Bergamini: “Forse è ora che Renzi interrompa per qualche tempo il suo corso intensivo di auto-motivazione – ha scritto in una nota la pidiellina – è evidente che gli sta creando problemi di scollamento dalla realtà. Sarebbe anche bene che il sindaco di Firenze, anziché fantasticare su asfaltamenti elettorali a danno del Pdl – ha suggerito la deputata – si dedicasse ad asfaltare le strade della sua città a beneficio dei cittadini, che ne avrebbero davvero bisogno”.

E ad affondare sull’ex “rottamatore” democratico è stata anche l’ex ministro per le Politiche europee, Annamaria Bernini: “Renzi si è finalmente tradito, s’illude di smacchiare Berlusconi e asfaltarne gli elettori – ha scritto la parlamentare vicina al Cavaliere – Si è tolto la maschera del moderato per mostrare il suo vero volto, quello dell’ambizione e della brama di potere, con l’obiettivo di fare saltare il governo Letta e di portare il Paese ad elezioni anticipate”. “La verità è che è inguaribilmente affetto dalla sindrome Occhetto – ha rincarato la Bernini – La sindrome di una sinistra che ogni volta crede di vincere facile ed è poi umiliata dal voto. Ma la gioiosa ruspa da guerra di Renzi – ha ironizzato sul finale la deputata del Pdl – otterrà lo stesso effetto dei suoi sfortunati predecessori”.