Lodo Mondadori: Pdl al fianco del Cav

Berlusconi

 

Se è nel momento del bisogno che gli amici si dimostrano tali, allora il presidente del Pdl può stare tranquillo. Al netto dei suoi ciclopici guai giudiziari (dalla condanna definitiva per frode fiscale nel processo Mediaset alla bocciatura del ricorso sul “Lodo Mondadori”, dalla condanna in primo grado nel processo Ruby al procedimento sulla presunta compravendita di alcuni parlamentari), Silvio Berlusconi può confidare nel sostegno roccioso dei suoi colleghi di partito. Che hanno fatto ieri quadrato intorno a lui, alla notizia del maxi-risarcimento che, stando alle conclusioni dei giudici della Cassazione, il Cavaliere dovrà tributare alla Cir di De Benedetti.

Impossibile riportare tutte le attestazioni di solidarietà giunte ieri all’ex premier dagli esponenti del Pdl che, per un giorno, hanno dismesso le “penne” di “falchi” e “colombe” per involarsi compatti a sostegno del loro capo. Proporremo, dunque, quelle – a nostro parere – più significative, partendo dalle parole pronunciate dal segretario, Angelino Alfano, nello studio televisivo di Porta a Porta. “E’ una sentenza spropositata nella sua dimensione – ha detto il vicepremier – e conferma che nei confronti di Silvio Berlusconi c’è un attacco al politico e all’imprenditore. Penso che l’azienda ricorrerà nelle più alte sedi, anche internazionali”. 

Concetto condiviso dal capogruppo del Pdl al Senato, Renato Schifani: “La sentenza della Corte di Cassazione sul Lodo Mondadori – ha scritto in una nota – conferma che contro Silvio Berlusconi è in atto un vero e proprio attacco concentricoUn’operazione di accerchiamento che, dopo la sentenza Mediaset e la conseguente interdizione, mira a colpirlo anche da un punto di vista patrimoniale”.

Apocalittico lo scenario tracciato dal senatore Sandro Bondi: “La sentenza della Cassazione conferma che nessuno in Italia può sentirsi più al sicuro – ha detto – nessuno può sentirsi sicuro della propria libertà personale, sicuro dei propri beni, sicuro dei propri diritti”. Ma come spesso accade, sono state le donne vicine al Cavaliere a dare prova di maggior “fedeltà” e “dedizione”, con dichiarazioni che hanno lasciato il segno, almeno dal punto di vista mediatico.

Se, come sostiene Agatha Christie, un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova – ha osservato l’ex ministro Mara Cafagna – allora la sentenza della Corte di Cassazione sul Lodo Mondadori conferma quanto sosteniamo da tempo, cioè la politicizzazione di certa magistratura che in questi anni sta conducendo, tanto dalle aule dei Tribunali quanto in Parlamento e sui media – ha affermato – una guerra senza quartiere contro Silvio Berlusconi”.  

“Dopo l’assalto alla libertà politica e personale del presidente Berlusconi da parte di certa magistratura – ha scritto in una nota la deputata Gabriella Giammanco – ora la Cassazione saccheggia le sue finanze. Siamo di fronte a un atto politico di assoluta gravità, una chiara vendetta contro Silvio Berlusconi consumata attraverso una sorta di ‘esproprio proletario’, a tutto vantaggio – ha denunciato la pidiellina – della tessera numero uno del Pd, nonché editore di riferimento delle procure, Carlo de Benedetti”. 

E non poteva mancare la dichiarazione delle più ficcanti delle pasionarieDaniela Santanchè: “La conferma della ingiusta e sproporzionata sentenza sul Lodo Mondadori – ha notato la “pitonessa” – dimostra in modo inequivocabile che in questo Paese la magistratura ha licenza di uccidere persone, aziende e idee a prescindere dai fatti. Provo profondo disagio ad appartenere a una classe politica che ha permesso che tutto ciò accadesse – ha continuato la Santanchè – ma non mi farò mai complice di chi ancora oggi subisce in silenzio per opportunità politica e codardia personale e si ostina a garantire l’impunità assoluta a magistrati inadeguati e in malafede“.