Il Consiglio dei ministri di ieri si è dedicato alla nota di aggiornamento del Def (Documento di economia e finanza) 2013. Ovvero alla contabilizzazione di tutte le cose finora fatte dal governo trainato da Enrico Letta.
Insieme al ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni (che ha curato, con il suo staff, la stesura del documento), il premier ha parlato di “12 miliardi di euro di interventi” già stanziati “utili a rilanciare l’economia” e “a far sì che il nostro Paese torni ad avere il segno più davanti agli indicatori della crescita”.
“Aggiungo che nel 2013 abbiamo fatto 1 miliardo e 700 milioni di tagli alla spesa pubblica”, ha detto il presidente del Consiglio, che ha tradito moderato ottimismo per il quadro complessivo emerso. “Dalla nota di aggiornamento del Def – ha spiegato – cogliamo una serie di elementi che possono consentirci di avere l’anno prossimo stabilmente il segno più sulla crescita“. “Qui dentro – ha aggiunto – c’è anche l’impegno confermato a mantenere tutti gli impegni presi con Bruxelles“.
Impegni che – stando all‘hic et nunc – non sarebbero pienamente onorati perché il rapporto deficit-Pil che, secondo i dettami dell’Ue, l’Italia deve mantenere al di sotto del 3% è stato momentaneamente sforato. “Qui dentro troverete la cifra del 3,1 che, a legislatura vigente – ha ammesso Letta – è quella dell’attuale deficit, ma confermo l’impegno a stare sotto il 3% alla fine dell’anno”.
“Occorre un aggiustamento dello 0,1 che non necessiterà di interventi particolarmente importanti – ha precisato il capo del governo – e che è figlio di una situazione di stabilità politica e di discesa dei tassi che da qualche settimana a questa parte si è interrotta. E non per colpa del governo”. Una “strigliatina” ai partiti litiganti che, con le loro “scaramucce” – è la convinzione del premier – contribuiscono a consegnare un’immagine poco affidabile del nostro Paese.
“Ci sono tre incentivi che mi fanno ben sperare per il futuro – ha però precisato Letta – Il primo è l’accelerazione nel pagamento dei debiti delle Pa; il secondo è il tema dell’edilizia e delle ristrutturazioni eco-compatibili, dell’antisismico e del mobile-arredo; il terzo – ha continuato il presidente del Consiglio – è la straordinaria incentivazione all’occupazione giovanile messa in campo prima dell’estate e che – ha sottolineato – sta cominciando a dare i suoi effetti”.