Napolitano dà una mano a Letta: Epifani e Alfano al Quirinale

Letta e Napolitano

 

Le preoccupazioni del capo dello Stato sulla tenuta del governo devono aver raggiunto livelli importanti. Giorgio Napolitano ha, infatti, deciso di convocare ieri al Colle i segretari di Pd e Pdl (ora Forza Italia) per sondare le loro reali intenzioni. Incontri separati, intervallati da una visita al Quirinale del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, al quale il presidente della Repubblica ha verosimilmente chiesto di oliare i passaggi della difficile trattativa.

Il primo a varcare l’ingresso del Quirinale è stato Angelino Alfano, che dell’attuale governo è – com’è noto – anche vice-premier. Quindi è toccato al ministro Franceschini e, nel pomeriggio, al segretario del Pd, Guglielmo Epifani. Giorgio Napolitano avrebbe esplicitamente chiesto ai due segretari di partito se le forze politiche da loro rappresentate intendono ancora sostenere il governo. Una domanda cruciale, volta a comprendere il reale stato della cose. Né Alfano né Epifani hanno reso note le loro posizioni, ma stando al resoconto dei soliti beninformati, il capo dello Stato avrebbe ricavato dai due colloqui “segnali incoraggianti”.

Al rapporto dal presidente, insomma, i leader di Pd e Pdl non se la sarebbero sentita di dare fiato alle loro reciproche resistenze sulla difficile co-abitazione e avrebbero, piuttosto, rinnovato il loro impegno a sostenere il governo “di servizio” al Paese. Il tutto mentre il presidente del Consiglio, Enrico Letta, si trova in terra straniera e cerca di attirare investimenti per l’Italia.

Nel suo intervento al Council of Foreign Relations di New York, il premier ha dovuto nuovamente dare prova di italico ottimismo:  “La stabilità prevarrà – ha assicurato – Sto cercando di fare del mio meglio, ma gestire una grande coalizione non è facile”. “Sono ottimista per il futuro della crescita in Italia – ha aggiunto – perché le misure prese negli ultimi anni avranno conseguenze positive”. 

“La legge di stabilità che stiamo per presentare sarà cruciale – ha sottolineato in un altro passaggio Enrico Letta – Conterrà un programma di bilancio molto importante, che prevede anche un consistente taglio delle tasse sul lavoro, un punto per noi fondamentale”. Ma occorrerà provvedere anche al rientro dell’Italia nei parametri del 3% imposti da Bruxelles e le coperture (circa 1,5 miliardi di euro) sembrano non esserci. I tecnici del Tesoro starebbero valutando nuove “vie d’uscita” (tra le altre, alcune dismissioni o l’aumento delle accise sulla benzina) che preannunciano un Cdm particolarmente arroventato. Anche perché si dovrà parlare anche di Iva, il cui aumento è stato preventivamente “scomunicato” da tutte le parti politiche.