Se nel centrosinistra il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, viene unanimemente indicato come il giovane scalpitante che ambisce a diventare premier, nel centrodestra a rispondere a quest’identikit potrebbe essere il 44enne Flavio Tosi. Il leghista “de-bossizzato”, che amministra da anni la città di Verona, punta in alto, come dimostrato nella convention organizzata ieri a Mantova per tenere a battesimo la sua fondazione: “Ricostruiamo il Paese”.
Un progetto che va ben oltre i confini della Padania. “Il mio obiettivo – ha spiegato Tosi – è chiedere le primarie anche nel centrodestra perché siano i cittadini a scegliere il candidato”. “C’è voglia di cambiare dopo vent’anni in cui le cose nel Paese non sono cambiate – ha aggiunto il sindaco di Verona – in cui non si sono fatte le riforme per veti incrociati, guerre fra bande, chi era con Berlusconi e chi contro, chi ha cercato di mettere il Nord contro il Sud“.
Già, perché per il “maroniano” di Verona la vera distinzione non va fatta tra il Nord laborioso e il Sud improduttivo, ma tra “chi spende bene i soldi dei contribuenti e chi non lo fa”. Una vera e propria rivoluzione copernicana, per chi continua a ostentare (con moderato orgoglio) il fazzoletto verde padano. Pur non facendo mistero delle proprie ambizioni politiche: “La mia non è un’iniziativa della Lega, ma di un leghista”, ha precisato, a margine della convention, lo stesso Tosi, dimostrando di voler andare ben oltre il progetto della “macro-regione” disegnato dal segretario del suo partito.
Ma cosa propone esattamente l’aspirante candidato alle primarie di centrodestra? “Serve una nuova legge elettorale per reintrodurre le preferenze, con premio di maggioranza per assicurare stabilità al governo – ha detto Tosi – E poi la riforma della Costituzione, che permetta di trasformare il Senato a Camera delle Regioni e di dare più poteri al presidente del Consiglio e alle Regioni”. E poi: “Basta con i senatori a vita – ha tuonato il leghista – e basta stipendi e pensioni d’oro alle cariche statali, piuttosto si alzino quelli dei cittadini alla fame, che non riescono a pagare l’affitto”.
Non solo: per il primo cittadino di Verona è necessario anche rinegoziare il ruolo dell’Italia in Europa, abbattere la burocrazia e rinsaldare il rapporto tra le banche e i cittadini-imprenditori nei territori. Senza tralasciare il tema attualissimo della giustizia: “Bisogna alleggerirla, passando da tre a due gradi di giudizio”, ha proposto Tosi.