Finanziamento ai partiti: intesa con bagarre alla Camera

Riccardo Fraccaro

 

La faticosa intesa sullo spinoso tema che riguarda i finanziamenti ai partiti sembra essersi raggiunta ieri. Nell’Aula di Montecitorio Pd e Pdl hanno, infatti. trovato un accordo sul tetto massimo delle donazioni che i privati potranno destinare ai partiti, in sostituzione dei finanziamenti pubblici (i cosiddetti “rimborsi elettorali”)

A partire dal 2017 tali donazioni non potranno andare oltre i 300 mila euro, ma il limite indicato entrerà in vigore in maniera progressiva. Nel 2014, cioè, i partiti potranno ancora ricevere somme pari al 15% del bilancio dell’anno precedente, nel 2015 somme pari al 10% e nel 2016 somme pari al 5%. Fino al tetto massimo di 300 mila euro che, dal 2017 (come già detto), non potrà essere sforato.

L’emendamento – votato da Pd, Pdl e Scelta Civica – è stato fortemente criticato dal Movimento 5 Stelle che, com’è noto, ha scelto di rinunciare in toto ai “rimborsi elettorali”, invitando ripetutamente le altre forze politiche a seguire il loro esempio. “Mentre noi siamo saliti in alto per difendere la nostra Carta fondamentale e ci avete chiamato moralisti e ci avete multato per questo – ha ricordato il deputato Riccardo Fraccaro – voi vi arroccate nel bunker in basso per tenervi stretto il malloppo e noi continueremo ad opporci e a chiamarvi ladri“.

Parole che hanno subito scatenato la bagarre in Aula, con i deputati del Pd che hanno intonato cori da stadio  contro i “pentastellati” e un esponente di Scelta Civica che avrebbe addirittura simulato il gesto di lanciare una scarpa contro Fraccaro. “Se lei usa quella parola lì – ha fatto notare la presidente di turno, Marina Sereni, al deputato del M5S – sa bene che suscita queste reazioni. La invito a usare un linguaggio che non sia offensivo dei parlamentari e dell’Aula”. Ma i cori di protesta generale hanno reso inevitabile la sospensione della seduta.