I Diari della Crisi, Spagna: le Baleari contro il TIL e in difesa dell’istruzione tradizionale

L’anno scolastico nelle Baleari sarebbe dovuto iniziare il 13 settembre ma il rifiuto al nuovo decreto del Ministero della Pubblica Istruzione che regola il trattamento integrato delle Lingue, quelle ufficiali ma anche una straniera (soprattutto inglese), ha provocato che le lezioni non venissero impartite fino all’inizio di questa settimana. Tre settimane di sciopero cui hanno partecipato genitori, alunni e professori.

Un insolito sciopero di insegnanti che ha bloccato l’attività in oltre 400 scuole. Un’azione di protesta in difesa della scuola pubblica contro il Governo (Partito Popolare) delle Isole Baleari perché vuole ribaltare il modello educativo tradizionale con l’implementazione di lezioni in inglese, castigliano e catalano, chiamato TIL ( trattamento integrato lingue).

Lo sciopero ha scatenato una rete di solidarietà sociale in ogni villaggio e quartiere , espressa in numerose concentrazioni chiamate “Maree verde”. Una prova di questo sostegno e simpatia generata dagli insegnanti è la mobilitazione tenuta il 29 settembre, con oltre un milione di persone. Le donazioni hanno raggiunto i 400.00o €. Nonostante queste tre settimane di chiusura dei centri educativi, lo sciopero ufficiale si spera venga indetto a fine del trimestre scolare. Gli insegnanti annunciano che sfideranno il governo, che pretende introdurre la lingua inglese come lingua di insegnamento nel secondo ciclo durante i tre corsi elementari e si alternerebbe nel primo anno del liceo. È un piano progressivo, da attuare a tutti i livelli e in tutti i corsi a partire dai cinque anni.

Gli Insegnanti Baleari , in collaborazione con più di 200 associazioni di genitori di studenti e di una parte della società civile, dicono di aver agito in difesa della scuola pubblica e contro l’imposizione dell’impostazione trilingue verso cui non è d’accordo la comunità educativa.

Ma adesso gli insegnanti hanno deciso di “congelare” lo sciopero, anche se non hanno raggiunto i loro obiettivi (cioè arrestare o abrogare l’ attuale implementazione del TIL). La speranza, ora, è che in ogni centro si possa approvare il progetto linguistico tradizionale (bilingue castigliano / catalano al cinquanta per cento), oppure aver la possibilità di modulare i programmi, materie e orari.