Ancora senza sepoltura il capitano delle Ss Erich Priebke, dal giorno della sua morte, lo scorso 11 ottobre. Arriva oggi la decisione delle istituzioni italiane: i funerali si svolgeranno ad Albano Laziale, comune alle porte di Roma, oggi 15 ottobre alle 17,30. Non è però ancora del tutto ufficiale questo provvedimento, fortemente contestato dal sindaco di Albano, Nicola Martini, che al momento smentisce addirittura che si riuscirà a dar luogo alle esequie nella ridente cittadina dei Castelli Romani.
Il no del sindaco di Albano. – Nicola Marini, sindaco di Albano Laziale, rifiuta categoricamente di dare il suo consenso, come tutte le altre autorità religiose interpellate fino ad oggi in Italia e fuori, allo svolgimento dei funerali nel perimetro di pertinenza del comune di cui è primo cittadino. Fa sapere in ogni caso che ancora non è giunta negli uffici del comune alcuna comunicazione ufficiale in merito da parte degli organi statali competenti, e non si dice contento dell’eventualità già data per certa da alcuni giornali. “Ho già chiesto, intanto, di poter parlare con il prefetto, dato che in qualunque caso noi ci opporremo e faremo di tutto per impedirlo”, E contrappone all’eventuale decisione l’integrità storica e morale della cittadina. “Albano è una città molto sensibile per tradizione storica in virtù della medaglia d’argento al valore della Resistenza. Non potremmo permetterlo per rispetto dei caduti, di chi ha combattuto, e delle famiglie che hanno perso parenti nell’eccidio delle Fosse Ardeatine”. Da notare che queste ragioni sono le stesse che in via teorica potrebbero essere avanzate da parte di ogni comune italiano o giù di lì, rischiando di rendere eterna la diatriba se non fosse per il fatto che la sepoltura per motivi naturali dovrebbe avvenire in modo ormai imminente. Il luogo prescelto sarebbe il monastero della Fraternità San Pio X. I padri Lefebvriani di Albano, residenti nell’abbazia, hanno accettato di officiare le esequie, ma il sindaco per sicurezza ha già emesso una ordinanza che preventivamente vieta che la salma sia fatta transitare sul territorio.
Funerali privati. – In ogni caso i funerali del capitano Erich Priebke avverranno in forma privata, dato che il questore di Roma Fulvio della Rocca ha già provveduto per tempo a vietare qualsiasi forma di esequia e di trasporto in forma pubblica. Lo stesso avvocato di Priebke in questi giorni, evitando di opporsi a tale decisione, aveva chiesto che il suo assistito fosse sepolto in una qualche chiesa meno nota “fuori Roma”. La richiesta ufficiale era stata fatta in realtà alla Chiesa Evangelica Luterana di via Toscana, in zona centrale della capitale, ma era stata respinta con fervore. “Il rito qui? Assolutamente no”, avrebbe detto per tutta risposta la diacona della chiesa. Intanto che sa saga continua, la salma è ancora vigilata presso l’obitorio dell’ospedale Gemelli.
Rifiuti dall’estero. – Dall’Argentina, dopo che era stata ventilata la possibilità di inviare la salma lì, è arrivato da subito un secco no. Si era poi pensato al paese natale di Priebke, Hennigsdorf. Altro deciso rifiuto dalla Germania e dal comune in questione. Insomma da qualunque parte, presso istituzioni statali, lai che o religiose, il no arriva ad una voce sola. La Germania protestante lo ripudia, il mondo cattolico tedesco, italiano e transoceanico anche, nessuna istituzione politica ha mostrato di voler muovere un passo o spezzare una lancia in favore dell’ormai deceduto signore di 100 anni responsabile del vile eccidio delle Fosse Ardeatine. Ma non è detta l’ultima parola.
Una sorpresa a fare da colpo di scena. – A sorpresa però arriva la comunicazione dell’ultima ora di un comune siciliano che si propone come città ospitante della salma. Il sindaco Pettinato, di Fondachelli Fantina, centro di un migliaio di abitanti in provincia di Messina, ha fatto richiesta ufficiale di poter avere la tomba del capitano delle Ss sul loro territorio, e la decisione è stata criticata soltanto da alcuni assessori della giunta. Non sono ancora note le motivazioni e i ragionamenti di fondo che possano aver spinto a tale gesto volontario.