Una cosa è certa: la votazione sulla decadenza di Silvio Berlusconi non si svolgerà prima del mese di novembre. Il Senato ha, infatti, calendarizzato ieri le sedute del mese in corso certificando la priorità dell’Imu e delle questioni di bilancio sul “caso Berlusconi”. Di cui, comunque, (c’è da scommetterci) si continuerà a parlare senza possibilità di interruzione.
Il nodo principale da sciogliere resta quello relativo alla modalità di voto. Il Movimento 5 Stelle ha proposto di modificare il procedimento abolendo il voto segreto (a favore di quello palese), ma la giunta per il Regolamento che si è riunita ieri a Palazzo Madama ha scartato quest’opzione. “Si tratterebbe di una modifica che ove attuata sarebbe contra personam“, ha tagliato corto il presidente, Francesco Nitto Palma.
A favore del voto palese si è schierato anche il Pd, mentre Pdl e Scelta Civica continuano a dichiararsi fermamente contrari a qualsiasi ipotesi di cambiamento sul voto segreto in Aula. La giunta per il Regolamento tornerà a riunirsi il 29 ottobre e dovrà probabilmente fare i conti con la contro-proposta del M5S. “Non vi è necessità di modificare il regolamento – ha spiegato il senatore Maurizio Buccarella – Non è un voto sulla persona, ma sullo status di appartenenza al plenum del Senato. Ecco perché il voto deve essere palese”. “Non stiamo parlando di una richiesta di autorizzazione a procedere – ha insistito il pentastellato – ma dello status di senatore”.