Letta punta tutto su prudenza e stabilità

ENRICO LETTA A OTTO E MEZZO

 

La parola d’ordine resta stabilità: quella che il premier Enrico Letta, ospite ieri sera della trasmissione televisiva Otto e mezzo (su La7), ha continuato a pronunciare con fare quasi ieratico. Una stabilità che – secondo il presidente del Consiglio – deve fare il paio con la prudenza, necessaria a far quadrare i conti e a rilanciare l’economia del Paese. Partendo anche dalle piccole cose.

“Questa è una legge di Stabilità che fa scendere il debito e la spesa pubblica, le tasse su famiglie e imprese e che farà l’1% di crescita l’anno prossimo”, ha rivendicato il capo del governo. Che ha tradito un certo fastidio per alcune presunte inesattezze circolate negli ultimi giorni: “Una cosa che mi ha dato noia – ha detto Enrico Letta – è stata questa storia dei 14 euro (in più nella busta paga dei lavoratori, ndr). E’ partita un’operazione mediatica, ma 14 euro non c’è scritto da nessuna parte, non esiste – ha precisato il premier – E’ una cifra fasulla che è stata inventata per farci del male. Noi abbiamo messo 5 miliardi di tasse in meno e saranno il Parlamento e le parti sociali a discutere come distribuirli”. 

“E’ tipico del nostro Paese – ha continuato il premier – in Italia, se qualcuno fa qualcosa, parte un grandissimo sforzo per denigrare. Se tutte queste energie venissero usate per fare qualcos’altro, io credo che ci sarebbe un grandissimo successo nazionale”. “Queste cose non sono una rivoluzione“, ha ammesso il presidente del Consiglio riferendosi alle misure previste nell’ultima manovra, ma possono contribuire ad “aggiustare” la situazione generale. “A chi mi ha detto: con quest’operazione sei stato troppo prudente – ha aggiunto Letta – rispondo: sì, è vero, perché dalla crisi si esce passo per passo. Chi governa lo deve fare tenendo il timone ben fermo“. 

Non solo: nel corso del pomeriggio, intervenuto al Forum dedicato all’agenda digitale, il premier aveva marcato l’accento sulla fatica di governare. “Gli ultimi mesi non sono stati banalissimi o semplicissimi per il governo – aveva sottolineato – Una cosa che ho imparato in questo periodo è che si blocca tutto quando non si scioglie alla radice il problema dei cosiddetti concerti o dei meccanismi nei quali, per non sapere dire dei no a un ministero, si finisce per mettere tutti a bordo. In questo modo – ha tagliato corto Letta – si  crea la condizione per permettere che non si faccia più niente”.