Nona giornata di Serie A ed eccoci nuovamente dinnanzi all’unico vero originale inimitabile irripetibile incommensurabile pagellone dell’ignoranza. Il pagellone a cura degli amici del Nicolone, che da questa settimana popolano una nuova fanpage (Football Nostalgia Novanta – Storie senza tempo di un calcio senza creste), il cui titolo rappresenta la perfetta aderenza alla natura amarcord di una gran parte dei contenuti postati sulla stessa (e alla natura profondamente amarcord del pagellone, frattanto): rimane intatto lo spirito, cambia solo la forma.
Non cambia la forma, invece, dell’andamento di questo avvincente campionato (non saremo ai livelli dell’annata 90/91 che vide vincere la Sampdoria dei gemelli del gol Vialli e Mancini, ma d’altra parte quegli anni – con buona pace dei doriani – non torneranno più): la Roma prosegue con il proprio cammino da record – 9 vittorie in 9 match (più dei kili della clinica di Pozzetto), con Juventus, Napoli, Inter e Fiorentina che provano ad inseguire (a debita distanza, per ora). In coda, una grande folla e da sottolineare soprattutto il noiosissimo 0-0 tra Catania e Sassuolo: un quasi inedito che è riuscito a superare – per inutilità – anche il Foggia-Reggiana 1-1 dell’ultima giornata di Serie A del campionato 94/95, con le due compagini già retrocesse.
Ma veniamo al pagellone, che è meglio.
TOP – RUDI GARCIA
Emblema della Roma che vola e fa impazzire i propri tifosi. Personaggio alla Franco Nero, dallo sguardo penetrante e il modo di fare di uno che la sa lunga. Fin dai suoi primissimi giorni in Italia sfoggia un ottimo italiano e propone una squadra ben messa in campo, ben organizzata e bella da vedere. Con uno schiocco di dita è riuscito a portare equilibrio laddove alla parola equilibrio spesso non viene dato un gran significato. Miglior attacco insieme all’Inter e miglior difesa con un solo gol subito. Contro l’Udinese la sua Roma passa nonostante l’inferioritá numerica, aiutata in più di un occasione anche dalla Dea bendata. Gol allo scadere del pelatissimo ed inquietante Bradley e sbam sono nove su nove. Progetto interessante quello di Rudi, che da personaggio intelligente quale sembra essere, ha costruito la squadra sul giocatore simbolo di un intera cittá, Totti, e in cambio sta ricevendo prestazioni da Nazionale e parole al miele. Momento magico per Rudi e la Roma, quindi. Francone Sensi ci stará godendo un sacco mentre osserva il tutto da lassù. Speriamo che questo sogno duri ancora a lungo. Forse a gennaio sarebbe utile un innesto offensivo, parlano bene di un certo Abel Balbo, argentino con una chioma da rockstar, ma pare che la dirigenza stia puntando tutto sul brasiliano Paulo Sergio. Record. Voto 9.
FLOP – GALLIANI
È un anno difficile per il Milan. Difficilissimo. Nonostante le buone premesse estive. I pochi ma mirati innesti ad una rosa capace, l’anno scorso, di dar vita ad un girone di ritorno pazzesco, il ritorno di De Jong, l’arrivo di Matri e un Balotelli a pieno servizio. Sembrava ci fosse tutto per fare bene. Eppure dopo solo nove giornate i punti dalla vetta sono già sedici, Allegri sembra prossimo al licenziamento, Balotelli ricorda l’amico di Weah Zizi Roberts e Constant fa rimpiangere gli anni dei Ziege e dei N’Gotty. Il Milan di Parma sembra la Reggiana di Mircea Lucescu stagione 96/97, va sotto di due gol, pareggia senza troppi meriti e poi si fa abbattere al 95esimo con una punizione da mille metri. Prestazione di una desolazione colossale. Nonostante i palesi demeriti Galliani nel dopo partita addita l’arbitro come principale colpevole della sconfitta dei rossoneri. Un comportamento non proprio da top. Anzi proprio da flop. Da denunzia. Tristezza infinita. Voto 3.