Chi desidera tesserarsi al Pd potrà farlo soltanto nei prossimi due giorni. Da lunedì 11 novembre, infatti, il partito di Guglielmo Epifani chiuderà le porte agli aspiranti iscritti, a causa delle irregolarità segnalate in molti circoli del Bel Paese. A confermare la decisione assunta ieri dalla commissione Congressi è stata oggi la Direzione nazionale, ma non tutti i membri hanno espresso parere favorevole.
A opporsi è stato, ad esempio, uno dei candidati alle primarie di partito, Pippo Civati. “Ho deciso di votare contro la proposta di sospensione del tesseramento dopo questo fine settimana – ha dichiarato l’aspirante segretario del Pd – è una proposta tardiva e insufficiente, che non affronta i veri problemi, non sanziona le irregolarità già attuate e limita la partecipazione”. “Chiedo a tutti territori di vigilare – ha controbattuto da parte sua Civati – non vorrei infatti che, tra sabato e domenica, i singoli elettori desiderosi di tesserarsi trovassero più ostacoli dei signori delle tessere all’assalto delle federazioni”.
E ad esprimere scarso entusiasmo per la decisione presa oggi dalla Direzione nazionale è stato anche l’ex segretario, Pier Luigi Bersani: “Hanno sbagliato, diciamo, un po’ tutti – ha commentato ai microfoni di Radio24 – L’altra volta non si fece così. Si chiuse il tesseramento un mese, due mesi prima dell’ultimo giorno. Era quello da fare”.
Intanto la commissione Congressi incaricata di fare chiarezza sui casi sospetti di tesseramento ha confermato i dubbi sulle procedure avviate in almeno 6 città: Catania (dove il congresso è già stato sospeso), Asti, Rovigo, Lecce, Frosinone e Siracusa.