Quindici giorni dopo le dichiarazioni con cui ha tentato di scrollarsi di dosso i sospetti sollevati dal “caso Ligresti”, il ministro Annamaria Cancellieri è tornata nell’Aula di Montecitorio.
Il suo intervento ha preceduto le votazioni che a breve si svolgeranno alla Camera sulla mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle. E che, salvo clamorosi colpi di scena dell’ultima ora, dovrebbero confermare il sostegno dell’emiciclo alla Guardasigilli.
“Non ho mentito al Parlamento e non ho mentito alla magistratura”, ha scandito la responsabile della Giustizia, che ha fornito la sua versione dei fatti sulla nuova telefonata (non segnalata ai magistrati, secondo gli organi di informazione) che l’ha rimessa nell’occhio del ciclone. “Con Antonino Ligresti siamo amici da anni e ci sentiamo molto spesso”, ha spiegato la Cancellieri precisando che il fratello di Salvatore Ligresti non risulta coinvolto nell’inchiesta avviata dalla Procura di Torino.
“Tutto quello che mi viene contestato è smentito dai fatti e dagli accertamenti della magistratura”, ha continuato nel suo intervento il ministro della Giustizia, che ha rimarcato l’accento sull’emergenza carceraria auspicando una proficua collaborazione con il Parlamento. “Voglio sottolineare che in questi giorni non mi è mai mancato il sostegno dei presidenti della Repubblica e del Consiglio e degli altri membri del governo – ha dichiarato la Guardasigilli – Sono a loro molto grata e spero di ricevere anche il sostegno del Parlamento”.
“Ho affrontato questi giorni da persona libera, che sa di non aver sbagliato – ha concluso Annamaria Cancellieri – Se avessi avuto solo un dubbio sulla correttezza del mio operato, non avrei esitato un solo momento a lasciare ad altri il mio incarico”.