Ilva, Vendola vs il Fatto: Telefonata montata per screditarmi

Nichi Vendola

 

Continua la polemica tra il governatore della Puglia, Nichi Vendola, e Il Fatto Quotidiano, che qualche giorno fa ha pubblicato sul suo sito un’intercettazione telefonica che ha creato grande imbarazzo al leader di Sel. Al centro della disputa il montaggio che, secondo Vendola, il giornale avrebbe artatamente effettuato per screditarlo agli occhi dell’opinione pubblica presentandolo come il solito politico vicino ai potenti (nel caso specifico alla famiglia Riva, proprietaria dell’Ilva) e incurante dell’interesse collettivo.

Per questo il presidente della Regione Puglia ha convocato ieri un Consiglio Regionale straordinario, nel corso del quale ha voluto fornire all’assemblea la sua versione dei fatti. “La telefonata pubblicata è stata montata ha denunciato il leader di Sel – Se non la presenti nuda e cruda, ma hai bisogno di condirla e di montarla con un video e una colonna sonora che rende più suggestiva ogni frase e con un montaggio che allunga il tempo delle mie risate – ha continuato nel suo ragionamento il governatore – vuol dire che forse qualche problema c’è”. 

La fotografia scattata da Vendola sembra aver convinto tutti (maggioranza e opposizione), come riportato ieri, sulla sua bacheca facebook, dallo steso presidente: “Stamattina (Ieri per chi legge, ndr) si è riunito il Consiglio Regionale in seduta straordinaria sul caso Ilva e la questione Taranto – ha scritto – Ringrazio maggioranza e opposizione per l’occasione che mi è stata offerta di difendere non solo una biografia individuale, ma anche una storia collettiva, che è insieme politica, scientifica, culturale e civile”. 

A seguire una serie di documenti che, secondo Vendola, dimostrano in maniera lampante il suo interessamento alla questione ambientale scatenata dall’Ilva. “Dopo 50 anni di silenzi, omertà e indifferenza – ha continuato su facebook il governatore – nel 2005 la Regione Puglia inizia a occuparsi dell’Ilva e dell’inquinamento a Taranto. Con iniziative e leggi innovative e pionieristiche”.

Da parte sua, il giornale diretto da Antonio Padellaro ha chiarito che il montaggio della telefonata denunciato da Vendola risponde a normali esigenze di fruibilità da parte dei lettori-ascoltatori, ma che nessuna manomissione sui tempi delle risate è stata mai effettuata. E a dire la sua sul caso è stato ieri anche Luca Abbate, il giornalista dell’emittente televisiva pugliese “osteggiato” da Girolamo Archinà che aveva suscitato l’ilarità di Nichi Vendola. Il quale – è giusto precisarlo – ha inviato le sue personali scuse al cronista, all’indomani della telefonata pubblicata sul sito de Il Fatto.

“Vendola si dovrebbe dimettere non tanto per questa telefonata, ma perché non è stato capace di affrontare le tematiche ambientali di Taranto”, ha dichiarato ieri Abbate, ai microfoni de La Zanzara“Sono rimasto molto deluso e amareggiato – ha spiegato il giornalista – Io non sono un elettore di sinistra, ma nel 2005 ho votato Vendola perché credevo in lui. Invece, alla luce di questa beffa, io dico non solo che ha ingannato tanta gente che credeva nella possibilità di vincere certe battaglie – ha affondato Abbate – ma che si è dimostrato un politico come tutti gli altri, un Berlusconi di sinistra“.