Forza Italia all’opposizione: nuove insidie per il governo

Forza Italia

 

Ufficialmente a determinare il passaggio di Forza Italia dalla maggioranza all’opposizione è stata la controversa legge di Stabilità. Ma a nessuno è sfuggito che l’annunciato “strappo” si è consumato alla vigilia del voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi che si svolgerà questa sera al Senato.

La concitata giornata politica di ieri, conclusasi con l’approvazione – nottetempo – della manovra a Palazzo Madama, ha portato con sé una novità di rilievo, destinata a modificare le dinamiche parlamentari e a insidiare ulteriormente il governo. A farsi portavoce della ferma decisione del suo movimento è stato ieri il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta: “Lo dico con molto rammarico – ha esordito in una nota – Oggi (ieri per chi legge, ndr) sulla politica economica si è consumato un totale fallimentoCi dispiace, ma questo rapporto non può continuare. E questa nostra decisione di non collaborare sulla legge di Stabilità – ha spiegato Brunetta – non può non avere effetti sulla tenuta delle larghe intese. Ci troviamo nella condizione di non poter non solo non dare la fiducia – ha chiarito il capogruppo alla Camera riferendosi al voto di ieri al Senato – ma anche di non poter rimanere più in questa maggioranza“.

Di più: “Ora starà alla lungimiranza del presidente della Repubblica valutare il da farsi dopo che Forza Italia ha ritirato la sua partecipazione ed è passata all’opposizione – ha continuato nella sua nota l’ex ministro – Questo non può non avere implicazioni, al di là dei numeri, non può non avere conseguenze sul quadro di governo e sul quadro istituzionale”. Parole che sembrano alludere alla compagine di governo costituita dagli “alfaniani” che, secondo molti forzisti, dovrebbe essere quantomeno ridimensionata.

A confermare l’intenzione di far mancare il proprio sostegno all’esecutivo è stato anche il capogruppo di Forza Italia al Senato, Paolo Romani, che ha però assicurato: “Da una forza come la nostra arriverà sempre un’opposizione responsabile“. E particolarmente duro è stato anche l’intervento vergato ieri dal capo dei cosiddetti “lealisti”, Raffaele Fitto: “Il governo è oggi isolato – ha sentenziato – Lontano dal Paese, lontano da tutte le categorie sociali, lontano dalle misure effettivamente necessarie all’Italia, e soprattutto lontano dagli impegni presi con i cittadini e gli elettori. Chi resta nel governo ha evidentemente accettato questa logica del ‘tirare a campare e a tassare’ – ha affondato Fitto – unita a una chiara subalternità politica nei confronti della sinistra”.

Il passaggio di Forza Italia all’opposizione prefigura nuove insidie per la squadra di Enrico Letta che al Senato potrà da oggi contare su una maggioranza pericolosamente assottigliatasi, che si attesta intorno ai 168 voti. Per la maggioranza assoluta, occorre assicurarsene almeno 161.