Madrid, video shock: polizia colpisce e arresta donne che manifestavano contro la legge sull’aborto

Madrid video shock polizia arresta e colpisce donne manifestazione legge abortoIl video shock sta facendo il giro della rete. Venerdì sera, durante la manifestazione tenutasi a Madrid contro la nuova legge in materia di aborto, la polizia spagnola si è resa protagonista di un atto increscioso: colpire e arrestare alcune donne che protestavano contro una legge, quella sull’aborto, che ha dell’incredibile. Ma procediamo con ordine. Lo scorso venerdì 20 dicembre 2013 il governo spagnolo ha annunciato, suscitando un comprensibile stupore e un ancor più naturale disaccordo, di aver approvato la proposta di legge con cui l’aborto si trasforma in un reato (depenalizzato in alcune circostanze), privando così la donna di quello che era un suo diritto. Proprio così: in Spagna non sarà più legale interrompere una gravidanza a meno che – e qui entriamo nel dettaglio delle depenalizzazioni di cui sopra- a richiederlo non sia una vittima di stupro, alla quale però va applicata la clausula di dover richiedere l’aborto entro la 14 esima settimana dal concepimento. Tempistica che si dilata eccezionalmente fino alla 22esima settimana per coloro le quali richiedano un’interruzione di gravidanza a causa di comprovati rischi per la loro salute, fisica o psicologica. A questo si aggiunge la reintroduzione, per le ragazze di 16 e 17 anni, di richiedere il permesso dei genitori per sottoporsi all’aborto.

La proposta di legge, promossa Alberto Ruiz-Gallardo, esponente del Partito Popolare e attuale ministro della giustizia, per entrare in vigore necessita ancora dell’approvazione da parte del Parlamento. Lasciapassare che le donne spagnole vogliono evitare per tutelare un loro diritto. Per questo sono scese in piazza, venerdì, per manifestare a gran voce il loro dissenso. E qui si giunge al video shock.  Le immagini mostrano la protesta a Plaza de Jacinto Benavente, in quel di Madrid, sul punto di concludersi senza particolari incidenti. Improvvisamente però le ragazze che ne hanno preso parte, anche molto giovani d’età, divengono il bersaglio dei poliziotti. Strattoni violenti, colpi di manganello, grida: la situazione degenera senza un reale motivo. Alcuni giornalisti e operatori vengono colpiti ma a farne le spese, come mostrano chiaramenti i fotogrammi di questi 5 minuti surreali, sono soprattutto queste giovani donne, colpite e poi arrestate. Tra la confusione generale poche parole si percepiscono, tra cui le insistenti, e inutili, suppliche di chi continua a ripetere: ‘No he hecho nada’ (‘Non ho fatto niente’, ndr), intervallato da: ‘Me haces daño’ (‘Mi fai male’, ndr). Come pericolose criminali, le donne vengono caricate sui cellulari della polizia, ree di aver comesso un peccato sul quale, oggi, sembra impossibile transigere: far valere i propri diritti.