Arte algida e arte carnale. Intelletto e senso.
Due modalità di percezione segnano l’accostarsi di ciascuno di noi ad un’opera della creazione artistica: due modalità, non due livelli. Non c’è, infatti, diversa profondità nell’espressione dell’artista; c’è un approccio diverso alla materia trattata. E nel caso di materie “forti” – legno, pietra lavica, metallo – l’emergenza sensoriale è privilegiata alla speculazione intellettuale.
Gli uomini e le donne di Pippo Pattavina – in questa affascinante personale – respirano e pulsano carnalità. E’ straordinario come dal ramo più piccolo al legno o alla pietra più “importanti”, il visitatore si senta coinvolto in un respiro vero, caldo, umido: appassionante.
Lo scultore riesce a trasfondere nella lava dei volti i tessuti di muscoli vivi e vibranti; nel legno dei Cristi e delle più profane figure d’amanti, la forza di tendini modellati sulle tensioni dell’istante immortalato – meglio, vissuto; nel sottile metallo delle figure di teatro – ambito caro all’artista – la lievità del gesto aereo e misurato di shakespeariana memoria.
Forse questo talento del dare corpo e voce a materia inanimata deriva dalla professione di Pattavina che ha già festeggiati i suoi 50 anni di teatro. In tutta questa “vita” ha trasformato parole scritte sui copioni in personaggi anch’essi vivi e vibranti che, su tutti i palcoscenici nazionali ed internazionali, hanno colto i sentimenti del pubblico.
Dovunque, nella produzione artistica di Pattavina, sia essa plastica o teatrale, trionfa l’uomo e la sua umanità: antropomorfosi della materia.
Una mostra da non perdere, assolutamente.
“Stregato da un’anima di legno … e di pietra” personale di Pippo Pattavina. Fino al 6 gennaio 2014 al Palazzo Platamone, Catania.
F.D.V.