Il “debutto” dell’Italicum nella scena pubblica – sancito dalla presentazione fatta ieri pomeriggio da Matteo Renzi alla direzione del Pd – ha suscitato reazioni contrastanti. Stretta tra la promozione con riserva degli alleati di governo (Ncd e Scelta Civica) e la bocciatura convinta dei partiti di opposizione (M5S, Lega, Sel e Fratelli d’Italia), la nuova bozza di legge elettorale, che potrebbe approdare alla Camera a fine mese, sarà fatalmente oggetto di lunghe discussioni.
Trascurando per il momento il commento di Silvio Berlusconi (su cui ci soffermeremo in seguito), vale qui la pena di verbalizzare le dichiarazioni con cui i vari leader politici hanno scelto di salutare ieri la nuova proposta di legge elettorale. Partiamo da Angelino Alfano: “L’impianto della legge elettorale presentato da Renzi va bene e contiene molte nostre indicazioni strategiche e fondamentali per la governabilità e per rappresentare bene i cittadini italiani in Parlamento – ha gongolato il numero uno del Nuovo centrodestra – Rimane irrisolto il delicatissimo tema del Parlamento dei nominati, il più odiato dagli italiani. Su questo continueremo a dare battaglia nel Parlamento e nel Paese – ha promesso il vicepremier – per dire una cosa molto semplice: i parlamentari li scelgono i cittadini e non i segretari del partiti”.
“Disco verde” anche da parte dei “montiani”: “Per Scelta Civica – ha dichiarato la segretaria Stefania Giannini – la proposta elettorale è positiva perché il doppio turno di coalizione dà garanzie di governabilità. Ma gli altri aspetti non sono dettagli, come la soglia di accesso al premio di maggioranza. Questi aspetti andranno discussi in Parlamento e noi siamo pronti a farlo insieme alle riforme costituzionali – ha precisato la Giannini – Altrimenti è un bicchiere che rischia di rimanere mezzo vuoto”.
Chi non ha, invece, gradito affatto il risultato delle lunghe “consultazioni” avviate da Renzi, è stato il segretario della Lega, Matteo Salvini: “La nuova legge elettorale che propongono? Chiamiamola con il nome giusto: legge truffa – ha tagliato corto su facebook il leader del Carroccio – E contro una legge truffa, la Lega è pronta a dare battaglia, in Parlamento, ma soprattutto nelle piazze”. Fortemente critico nei confronti dell’Italicum anche il capogruppo di Sel alla Camera, Gennaro Migliore, che ha puntato l’indice contro le liste bloccate e il premio di maggioranza. E contro le soglie di sbarramento previste dalla nuova proposta di legge: “Come si fa – si è chiesto il “vendoliano” – a imporre una soglia dell‘8% a chi sta fuori dalla coalizione e che, quindi, non sarà parte dell’alleanza di governo? Non esiste una soglia tanto alta in nessun Paese europeo, bisogna andare in Turchia per trovarne una simile”.
Non meno tranchant il commento della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: “Fdi è pronto a votare qualunque legge elettorale a una sola e imprescindibile condizione – ha scandito l’ex ministro della Gioventù – che i parlamentari siano scelti dal popolo sovrano e non nominati da pochi dittatori illuminati. Chiediamo l’abolizione di quell’autentica porcata rappresentata dalla liste bloccate“.
Ma il commento più sferzante sulla bozza tenuta a battesimo ieri dal segretario del Pd è stato, senza dubbio, quello di Beppe Grillo. “La legge elettorale Renzie- Berlusconi, il ‘Pregiudicatellum’ – ha scritto sul suo blog il “megafono” del M5S – prevede che i partiti si scelgano i propri parlamentari. I cittadini devono stare a guardare. Liste bloccate con nominati da pregiudicati e condannati in primo grado e nessuna preferenza”. “Oltre la rottamazione c’è la riesumazione del condannato – ha affondato il genovese – e la sepoltura del volere degli elettori”.